Chiara Ferragni a processo per truffa aggravata per i casi Pandoro e uova di Pasqua: in aula il 23 settembre
Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa aggravata sui casi Pandoro e uova di Pasqua: quando sarà il processo
Mercoledì 29 gennaio Chiara Ferragni è stata ufficialmente rinviata a giudizio. L’imprenditrice ha ricevuto la notifica sul processo che riguarda i casi Pandoro e uova di Pasqua. Il procedimento, che la vedrà imputata per truffa aggravata, avrà una fase pre-dibattimentale il 23 settembre 2025: “Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno – ha dichiarato Ferragni -, dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza”. Rinviati a giudizio anche l’ex manager Fabio Damato, Alessandra Balocco e Francesco Cannillo (rappresentante di Dolci Preziosi): tutti per truffa aggravata.
Il racconto della giornata
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La posizione di Balocco
“Il collegio di difesa di Alessandra Balocco, guidato dagli avvocati Alessandra Bono e Alessandro Pistochini, alla luce del decreto di citazione a giudizio, si dichiarano profondamente stupiti e amareggiati in merito alla scelta della Procura di Milano di rinviare al giudice del dibattimento la decisione sulla vicenda che non ha alcuna rilevanza penale”. Così in una nota i legali di Alessandra Balocco, ad dell’azienda dolciaria, imputata a Milano con Chiara Ferragni per l’inchiesta su una presunta truffa legata al pandoro ‘Pink Christmas’. Gli avvocati dichiarano, inoltre, che “affronteranno il giudizio con fiducia e serenità, nella piena convinzione dell’innocenza di Alessandra Balocco”. Lo riferisce Ansa. Il collegio di difesa di Alessandra Balocco sottolinea, inoltre, come non ci sia alcuna rilevanza penale “tenuto conto della solidità degli argomenti giuridici sviluppati in un’articolata memoria difensiva”. “Tutto ciò è ancora più evidente alla luce della rimessione della querela che incide sulla procedibilità dal reato, salvo conservare da parte della Procura pervicacemente la contestazione di un’aggravante che nulla ha a che vedere con la tipologia dei fatti in contestazione”.
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Il riferimento di Chiara Ferragni alla sua famiglia
Le parole di Chiara Ferragni, riportate dall’Ansa: “Convivere per ancora chissà quanto con questa accusa, che ritengo del tutto ingiusta, pesa su di me e, di riflesso, sulla mia famiglia e sulle persone con cui lavoro. Sono però serena e ancor più determinata, certa che la mia innocenza verrà pienamente dimostrata”.
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L'accordo tra Chiara Ferragni e il Codacons
Il Codacons, il cui esposto ha fatto scattare l’inchiesta, ha revocato la denuncia e non è più parte offesa dopo l’accordo con Chiara Ferragni, trovato a fine dicembre: l’imprenditrice ha risarcito i consumatori che si erano rivolti all’associazione con 150 euro a testa, donando poi in beneficenza 200 mila euro a un ente che si dedica al supporto e alla tutela delle donne vittime di violenza.
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Cosa deciderà il giudice il prossimo 23 settembre
Sarà il giudice, dopo l’udienza pre-dibattimentale del 23 settembre, a decidere se si aprirà o meno il processo a carico degli imputati.
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Tra i testimoni che prenderanno parte al processo anche 8 consumatori
Secondo quanto riferito ad Ansa, saranno chamate a testimoniare 27 persone:
- 8 consumatori che avrebbero acquistato i prodotti sponsorizzati da Chiara Ferragni
- 7 membri dello staff delle aziende coinvolte
- 6 investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, che hanno condotto le indagini
- 4 investigatori della Gdf di Bari in relazione al capitolo sulle uova di Pasqua
- 2 rappresentanti di associazioni Utenti servizi radiotelevisivi e Consumatori italiani
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La prima udienza
Agi conferma che si svolgerà il 23 settembre, davanti al giudice monocratico della terza sezione penale del Tribunale di Milano, l’udienza pre-dibattimentale.
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Il "Pandoro gate": l'operazione Balocco
Per quanto riguarda il Pandoro gate, secondo la Procura “l’operazione Balocco” avrebbe indotto “in errore un numero imprecisato di acquirenti” convinti che con l’acquisto di Pink (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Secondo la Procura, però, le società Ferragni avrebbero incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l’iniziativa di beneficenza, per la quale la società Balocco aveva destinato 50 mila euro a favore dell’ospedale, indipendentemente dalle vendite che si sono attestate ad “almeno 362.577” pandori. La Procura, dopo aver chiuso l’indagine, non ha quantificato per la società l’ingiusto profitto, ma se si calcola la differenza fra i due prezzi e lo si moltiplica per le vendite, la somma supera i 2 milioni di euro.
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Le indagini sul pandoro e le uova di Pasqua
Ma cosa è emerso dalle indagini sul Pandoro e le uova di Pasqua? Sono state chiuse dalla Procura nell’ottobre 2024 e, secondo l’accusa, Chiara Ferragni avrebbe ingannato i consumatori e avrebbe ottenuto, tramite due campagne commerciali, un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili “dal ritorno di immagine”.
Le operazioni commerciali nel mirino della Procura di Milano sono:
- Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni (Natale 2022)
- Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022)
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Chi sono gli altri indagati
Il processo inizierà il 23 settembre a Milano. Oltre a Chiara Ferragni sono stati rinviati a giudizio – tutti per truffa aggravata – anche:
- Fabio Damato, l’ex manager dell’imprenditrice
- Alessandra Balocco
- Francesco Cannillo (rappresentante di Dolci Preziosi)
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La reazione di Chiara Ferragni
Chiara Ferragni, come riportato dal Corriere della Sera, ha invece reagito così: “Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza”.
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La notifica è stata recapitata agli avvocati
La Procura di Milano ha rinviato a giudizio con citazione diretta Chiara Ferragni per la vicenda della presunta truffa dei pandoro Pink Christmas e per le uova di Pasqua. Come riporta Ansa, lo hanno reso noto gli avvocati dell’imprenditrice, Giuseppe Iannaccone e Marcello Banache, che hanno sottolineato come la loro assistita “non ha commesso alcun reato. Restiamo fermamente convinti che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che ogni profilo controverso sia già stato affrontato e risolto avanti l’Agcm (Autorità Garante per la concorrenza e del mercato, ndr). L’interlocuzione con i pm non ha avuto l’esito auspicato e la Procura ha preferito demandare al giudice del dibattimento ogni decisione nonostante sia evidente l’assenza di condotte costituenti reato e la mancanza delle condizioni di procedibilità. L’innocenza della nostra assistita verrà certamente acclarata in giudizio che affronteremo serenamente”.