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Presidi chiedono Dad per due settimane, la replica del sottosegretario Costa: battaglia sulla scuola

Un appello urgente a Draghi è stato firmato dai presidi italiani contro il rientro a scuola in presenza, ma il sottosegretario Costa frena

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Alcuni presidi hanno lanciato ieri un “appello urgente” al premier Mario Draghi per chiedere due settimane di Dad, didattica a distanza, alla ripresa dell’attività scolastica. Oltre al presidente del Consiglio, tra i destinatari dell’appello lanciato da una quindicina di presidi appaiono il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e i presidenti delle Regioni e delle Province autonome. Oggi è arrivata la replica del sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

Presidi chedono Dad: l’appello urgente a Draghi

L’appello dei presidi che chiedono la Dad, come riporta Agi, ha già raccolto l’adesione di oltre 1.700 dirigenti scolastici in tutta Italia, preoccupati per il dilagare dei contagi da coronavirus in tutta Italia.

“Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di lezioni a distanza) per due settimane – si legge nella lettera inviata dai presidi – è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa”.

“Lo vogliamo sostenere con forza, decisione e con la consapevolezza di chi è responsabile in prima persona della tutela della salute e della sicurezza di migliaia di persone”, hanno aggiunto i presidi nel loro appello.

L’andamento del contagio con la nuova variante del virus colpisce come mai prima le fasce più giovani della popolazione, anche con conseguenze gravi, e che il distanziamento è una misura sulla carta, stanti le reali condizioni delle aule e la concentrazione degli studenti nelle sedi. Sappiamo che il virus si trasmette per aerosol e che l’ambiente classe è una condizione favorevolissima al contagio. A differenza delle precedenti ondate, già prima della sospensione natalizia abbiamo assistito ad un’elevata incidenza di contagi all’interno delle classi (alunni e docenti, anche se vaccinati)”, hanno spiegato i presidi.

In conclusione della lettera, i presidi hanno osservato che il protocollo di gestione dei casi “grava sulle aziende sanitarie, che non riescono più a garantire rapidità per i tamponi, con conseguente prolungato isolamento degli studenti e del personale. Si tratta di una situazione epocale, mai sperimentata prima, rischiosa e ad oggi già prevedibile. Non è possibile non tenerne conto”.

DADFonte foto: ANSA
I presidi hanno chiesto al governo due settimane di Dad alla ripresa dell’attività scolastica

La replica del sottosegretario Costa ai presidi

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha risposto sul Corriere della Sera alla lettera dei presidi. La scuola, ha chiarito, riprenderà in presenza come previsto con le nuove regole che “garantiranno maggiore sicurezza”.

“Dai 12 anni in su con 2 positivi è prevista la Dad per i non vaccinati, con 3 per tutta la classe. Per i piccoli con un solo caso – ha ricordato Costa -. Ma è giusto riconoscere ai vaccinati continuità della scuola in presenza. Per 47 milioni di italiani il Super Green pass non ha cambiato nulla. Avevamo il problema di convincere a vaccinarsi quella piccola minoranza, 2 milioni e 400mila persone over 50, ancora senza dosi. Ecco perché l’obbligo di vaccino: non si può vanificare il sacrificio di tutti gli altri”.

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