Partita del cuore, parla il dirigente accusato di sessismo
Il direttore generale della Nazionale cantanti Gianluca Pecchini chiede ai The Jackal di "dire la verità"
All’indomani delle dimissioni seguite allo scandalo di sessismo alla ‘Partita del cuore’ nei confronti di Aurora Leone, Gianluca Pecchini chiede la verità. Il dirigente generale della Nazionale cantanti, finito al centro della bufera dopo le accuse dei ‘The Jackal’, dice la sua all’Adnkronos per la prima volta dallo scoppio del caso.
Partita del cuore, parla il dirigente accusato di sessismo: “Dite la verità”
“Ieri c’è stata la Partita del Cuore e questo è quello che conta davvero ma oggi è il giorno dopo – ha dichiarato Pecchini. Mi sono dimesso per il bene della rete e della raccolta fondi, quello che chiedo ai The Jackal è di essere sinceri e di dire la verità su quanto è accaduto” è l’appello del dirigente rivolto al gruppo comico di influencer.
“Se non dovessero farlo dovrò tutelare la mia immagine da questa macchina mediatica del fango che mi hanno scatenato contro, sia a titolo personale che dell’Associazione a cui ho dedicato 40 anni di vita e che ha raccolto 100 milioni di euro compresi i 300mila euro di ieri sera”.
Pecchini lamenta lo squilibrio nell’esposizione mediatica tra lui e i ‘The Jackal’: “Vorrei che loro fossero sinceri e che dicessero come sono realmente andate le cose, questo caos mediatico rischia di rovinare la mia immagine, la mia reputazione e la mia famiglia visto che ho anche tre figlie. Ieri mattina per senso di responsabilità mi sono beccato tutti gli insulti e ho dato le dimissioni perché sennò rischiava di saltare la manifestazione. Ma ora è il momento di fare chiarezza”.
Partita del cuore, parla il dirigente accusato di sessismo: la versione di Pecchini
In un lungo sfogo il direttore generale della Nazionale cantanti racconta la sua versione dei fatti: “Eravamo tutti nella sala del ristorante del J Hotel e io stavo andando a controllare dove si sarebbero seduti Mogol, che è il nostro fondatore, Donna Allegra Agnelli e tutti gli altri ospiti. Tradizionalmente – spiega – al tavolo della Nazionale Cantanti ci si siedono solo i calciatori e i cantanti. In quel momento i cantanti smettono di essere artisti e diventano una squadra di calcio che il giorno dopo deve scendere in campo per raccogliere fondi”.
“I The Jackal venivano da Napoli e mi avevano spiegato che avevano chiesto, vista la distanza che dovevano percorrere in treno, di poter anticipare il loro arrivo che era previsto per il giorno dopo e quindi verso di loro era stata fatta una agevolazione” dice ancora Pecchini.
“Io sono andato lì e ho semplicemente detto loro: ‘Ragazzi questo è il tavolo della Nazionale Cantanti’ e gli ho chiesto se gentilmente si potevano sedere in altri tavoli e così hanno fatto visto che hanno mangiato nel tavolo a fianco” è la sua testimonianza.
”Non so perché Aurora abbia raccontato questa storia – ha aggiunto – l’ho vista un po’ stizzita quando le ho detto che quello era il tavolo della Nazionale Cantanti ma non mi sarei mai immaginato un caos del genere. Loro (i The Jackal) continuano a dire che io ho detto frasi sessiste e a infangare il mio nome nonostante io li abbia visti forse per 46 secondi”.