Morta in casa da tre anni, ma nessuno si era accorto di lei: la denuncia dei familiari della vittima 38enne
Una donna 38enne, che si era allontanata dalla famiglia, è stata trovata mummificata in casa a tre anni dalla sua morte
Una drammatica scoperta ha sconvolto Woking, città della regione del Surrey in Inghilterra, dove una donna di 38 anni è stata trovata priva di vita nella sua abitazione. La donna, Laura Winham, era morta da più di tre anni e nessuno, né parenti né amici e nemmeno i servizi sociali, si erano mai resi conto della sua assenza. A denunciare l’accaduto sono stati proprio i familiari della donna, a distanza di qualche anno dal ritrovamento del suo cadavere.
Donna trovata mummificata in casa
Laura Winham, infatti, è stata trovata priva di vita nella primavera del 2021 quando la polizia ha deciso di fare irruzione nel suo appartamento dopo una segnalazione dei parenti. La donna, che si era allontanata da anni dalla famiglia, non aveva più contatti con nessuno, a eccezione dei medici e dei servizi sociali che l’avevano in cura a causa della schizofrenia che l’aveva colpita anni fa.
Ma nessuno, negli anni, si è mai fatto domande sull’assenza della donna che, intanto, era morta da quasi tre anni. Una volta entrati nell’appartamento, la 38enne è stata trovata ormai mummificata e i riscontri del medico legale hanno confermato che la donna sarebbe morta molto tempo prima.
Nessuno l’ha cercata per anni
Quel che rende ancor più macabra la notizia è che nessuno, in questi tre anni, si è preoccupato per lei. Neanche chi, per la legge, si sarebbe dovuto occupare della salute della 38enne.
Come svelato dai media britannici le prestazioni di invalidità le erano state sospese e le forniture di luce e gas erano ormai bloccate da tempo a causa del mancato pagamento, diversa invece la situazione legata all’affitto che veniva pagato ancora con l’indennità di alloggio.
Nessuno pagava per le utenze una casa che continuava a essere affittata, ma non è venuto il dubbio di andare a controllare. Il pensiero è arrivato al fratello della donna, che nel maggio 2021 ha ordinato alla polizia di sfondare la porta dell’appartamento della 38enne.
La denuncia della famiglia
Una volta avvenuta la macabra scoperta, la famiglia di Laura Winham si è scagliata contro medici e servizi sociali che l’avevano in cura. “Date le sue disabilità e le sue esigenze, avrebbe dovuto essere collocata in una residenza assistita e non da sola in appartamento” il commento del fratello.
L’uomo, infatti, ha denunciato alle forze dell’ordine la negligenza del sistema che, nonostante Laura non rispondesse più al telefono o al campanello di casa, non si erano preoccupati dell’interruzione delle visite periodiche previste nell’abitazione della 38enne.