Luigi Di Maio stanco delle "pugnalate": si confessa a Cartabianca
Il capo politico si è aperto con Bianca Berlinguer sulla crisi del M5s, sulla questione libica e sull'alleanza con il Pd
Il capo politico del M5s Luigi Di Maio è stato intervistato da Bianca Berlinguer nella sua trasmissione ‘Cartabianca’, che andrà in onda stasera, 14 gennaio, in prima serata su Rai 3. Il ministro degli Esteri ha fatto alcune precisazioni sul suo ruolo, sul governo e sull’ex alleato Matteo Salvini.
Luigi Di Maio: “Sono stanco delle pugnalate da chi sta nelle retrovie del Movimento”
“Chi pensa che io mi stanchi del Movimento 5 Stelle ha sbagliato. Sono stanco che qualcuno che sta nelle retrovie venga al fronte per darmi una pugnalata“, ha spiegato Luigi Di Maio.
“È normale che in un movimento che ha eletto 330 parlamentari ci sia chi esprime dissenso. Quando qualcuno non è d’accordo col Movimento 5 Stelle ha tutto il diritto di andarsene. Ma potrebbe dimettersi e farsi rieleggere, non andare al Gruppo Misto”, ha aggiunto il capo politico pentastellato.
Luigi Di Maio: “Le elezioni regionali non sono un test per il governo”
Riguardo le elezioni regionali del 26 gennaio in Emilia Romagna e Calabria, ha sottolineato: “In Italia si vota ogni tre mesi, e se ogni elezione locale diventa un test per il governo, allora nessun governo durerà“.
“Noi corriamo da soli, come è sempre stato”, ha evidenziato Luigi Di Maio. “Anche nei periodi di difficoltà noi dobbiamo essere un’alternativa ai due poli. Sceglieranno i cittadini, non c’è da sentirsi in colpa per le loro decisioni”.
Luigi Di Maio: “Nessuna alleanza politica con il Pd con la nuova legge elettorale”
“Un’alleanza politica col Pd? Stiamo scrivendo una legge elettorale proporzionale che non prevede coalizioni. Il Movimento 5 Stelle rappresenta l’alternativa alla destra e alla sinistra”, ha ribadito il ministro degli Esteri a Bianca Berlinguer.
“C’è una parte del Movimento 5 Stelle in Parlamento che crede si debba creare qualcosa con il Partito Democratico. Ma la stragrande maggioranza del Movimento, e io con loro, crede che il Movimento debba esistere”, ha continuato Luigi Di Maio.
Luigi Di Maio sui decreti Sicurezza: “No al ritorno delle cooperative che lucrano sui migranti”
Sui decreti Sicurezza voluti dall’ex alleato Matteo Salvini, “noi ci siamo impegnati ad accogliere le osservazioni di Sergio Mattarella su multe e oltraggio a pubblico ufficiale. Affrontiamo questi temi, come da programma di governo”.
“Il lavoro che può fare l’Italia per diminuire i flussi migratori lo stiamo facendo, pensiamo ai rimpatri. L’importante è dare la protezione umanitaria a chi ne ha diritto. L’Italia non può pensare di affrontare da sola il tema dell’immigrazione e delle esigenze di chi scappa dalle guerre”, ha aggiunto il capo della Farnesina.
Sulle modifiche ai decreti sicurezza volute dal Pd, Luigi Di Maio si è chiesto “perché, quando abbiamo fatto il programma di governo a settembre, il Pd non ha introdotto queste modifiche? Non so se lo proporranno nel nuovo programma“.
“Non voglio tornare all’epoca in cui miliardi di euro finivano ad alcune cooperative di chi lucrava sui migranti. Vi ricordate l’inchiesta di Nicola Gratteri in Calabria in cui davano ai migranti cibo per maiali?”, ha ricordato il ministro davanti alle telecamere di ‘Cartabianca’.
Luigi Di Maio: “Non daremo mai sostegno militare alle due fazioni in Libia”
Riguardo la possibilità avanzata negli scorsi giorni su Marco Minniti nel ruolo di paciere in Libia, Luigi Di Maio ha dichiarato: “Secondo me non serve un inviato speciale europeo, ci sono già i ministri degli Esteri”.
“Servirà un inviato speciale dell’Italia dopo le conclusioni della conferenza di Berlino. Non è stato affrontato nessun discorso a livello di governo”, ha però sottolineato. “Ricordo che sono il ministro che difende di più i memoranda con la Libia firmati da Marco Minniti”.
“La nostra ambizione” in Libia “deve essere quella di schierare forze europee per garantire conclusioni diplomatiche. Non daremo mai sostegno militare ad una delle parti per combattersi”, ha spiegato Luigi Di Maio a Bianca Berlinguer.
“Io penso che dobbiamo agire sotto l’ombrello di Unione Europea e Nazioni Unite. Noi possiamo esserci in Libia, come con il contingente a Misurata”, ha sottolineato il ministro degli Esteri riguardo la questione libica.
“Quello che sta succedendo, con le due parti libiche che non riescono a trovare un accordo dimostra la complessità della situazione in Libia, dove c’è una guerra civile per procura“, ha dichiarato Luigi Di Maio.
“Dobbiamo mettere intorno a un tavolo tutti gli attori principali e questo accadrà domenica con la conferenza di Berlino. Non abbiamo un problema di immigrazione ma di terrorismo”, ha spiegato ai microfoni di Rai 3.
“L’Italia è in tutti i consessi: nelle ultime settimane abbiamo lavorato per esserci. La Germania ci ha ringraziato per il lavoro che abbiamo fatto“, ha concluso Luigi Di Maio.
Luigi Di Maio: “Settimane decisive per le concessioni sulle autostrade”
Sulla revoca delle concessioni ai gruppi Benetton, fortemente voluta dal M5s, Luigi Di Maio ha chiarito: “Le prossime settimane saranno decisive per le concessioni sulle autostrade. Ci sarà un tavolo sul governo. Stiamo lavorando molto bene anche la ministra Paola De Micheli”.
“Se un concessionario non ha fatto la giusta manutenzione non deve più fare profitti sulle nostre autostrade, mettendo a rischio la vita di molti italiani“, ha spiegato il capo politico del Movimento 5 Stelle.