Infanticidio a Nole, i biglietti lasciati da Carola Finessi prima di uccidere la figlia: cosa c'è scritto
Carola Finessi ha lasciato due biglietti per spiegare il suo gesto. Le novità sull'infanticidio di Nole Canavese: la 34enne piantonata in ospedale
Due biglietti per spiegare l’infanticidio e il suo tentato suicidio: sono i nuovi dettagli emersi dal caso di Nole Canavese, in provincia di Torino. Carola Finessi li ha scritti per poi lasciarli sul tavolino dell’abitazione, un messaggio destinato ai posteri ma soprattutto alla famiglia per fotografare, con una grafia incerta, il suo stato emotivo prima di cercare la morte. Secondo le indiscrezioni la 34enne non sarebbe in pericolo di vita: la sua stanza dell’ospedale è piantonata da un carabiniere.
I biglietti lasciati da Carola Finessi
Come riporta Corriere della Sera Carola Finessi avrebbe lasciato due bigliettini su un tavolino della sua abitazione, una villetta in via Grazioli a Nole Canavese, Torino.
I due biglietti sono stati scritti con una grafia incerta. Il primo recita: “Questa depressione mi sta uccidendo”. Il secondo: “Vivere così non ha più senso“.
Trovati i biglietti lasciati da Carola Finessi nel giorno dell’infanticidio di Nole (TO): “Questa depressione mi sta uccidendo”
Come riportato in apertura, la stanza d’ospedale in cui Carola Finessi si trova ricoverata è piantonata da un carabiniere. La donna non sarebbe in pericolo di vita.
Secondo Corriere della Sera nelle prossime ore la donna potrebbe essere posta in stato di fermo. Secondo la ricostruzione, Carola Finessi avrebbe annegato la figlia Perla, di appena 10 mesi, nella vasca da bagno. Subito dopo avrebbe tentato di togliersi la vita.
L’infanticidio di Nole Canavese
La tragedia si è consumata venerdì 22 novembre. Carola Finessi avrebbe avuto un appuntamento con il terapeuta che da mesi la seguiva per la sua depressione post parto. Per questo motivo il marito Antonio Parriello, 36 anni, è rientrato prima dal lavoro: sarebbe tornato a casa per poi accompagnare la moglie alla visita.
Una volta all’ingresso, però, non è riuscito ad aprire la porta. La donna l’aveva chiusa e aveva lasciato le chiavi all’interno. L’uomo, quindi, ha scavalcato una finestra. Nella stanza da letto e nel bagno, il dramma: la piccola Perla giaceva nella vasca, la moglie sul letto in un lago di sangue.
Secondo la ricostruzione Carola Finessi avrebbe ucciso la bimba annegandola durante il bagnetto per poi tentare di uccidersi colpendosi al torace e alla gola con una lama. L’uomo ha chiamato il 118 e ha seguito le indicazioni dell’operatore per tentare di rianimare la figlia, ma è stato inutile.
La donna è stata trasportata all’ospedale Molinette di Torino dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico per suturare le ferite.
La depressione
Il nonno della piccola, padre del marito di Carola Finessi, ha riferito al CorSera che la donna “soffriva di depressione dopo il parto” e per questo seguiva una terapia a base di psicofarmaci. Gli stessi, presumibilmente, che avrebbe assunto la mattina di venerdì 22 prima della tragedia.
Per darle supporto, i famigliari e gli amici si davano i turni per non lasciarla mai sola. I primi sintomi della depressione erano arrivati dopo la nascita di Perla, per questo la donna si era rivolta a uno specialista.