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Indagine dell'Antitrust sulle patatine Hot Chip Challenge che spopolano fra i giovani nelle sfide social

Le patatine Hot Chip Challenge finiscono nel mirino dell'Antitrust. Secondo un'associazione dei consumatori il claim spingerebbe i giovanissimi verso pericolose sfide social

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Un noto marchio di patatine finisce nel mirino dell’Antitrust: si tratta delle speziatissime e piccantissime Hot Chip Challenge, da tempo finite al centro di malsane sfide social che vedono protagonisti minorenni intenti a testare i propri limiti di resistenza.

Indagine dell’Antitrust sulle Hot Chip Challenge

Le Hot Chip Challenge sono contraddistinte da un particolare packaging a forma di bara con una fantasia a base di fuoco e fiamme. Sulla confezione c’è un peperoncino con occhi strabuzzati e alito infuocato.

A causa delle numerose sfide su TikTok fra giovanissimi alcune associazioni dei consumatori hanno richiamato l’attenzione delle autorità.

Una ciotola di patatine fritteFonte foto: 123RF

L’allarme dell’Unione nazionale consumatori

“Dopo il ministero della Salute che ha assegnato ai carabinieri del Nas il compito di indagare sulla patatina, ora è la volta dell’Antitrust che ha accolto in pieno le nostre tesi”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori.

“Una battaglia importante che stiamo facendo considerato che la patatina è venduta liberamente, anche ad adolescenti, come se fosse una sfida”.

Per l’associazione il claim invita alla sfida

Secondo l’Antitrust, “il Professionista nella distribuzione e commercializzazione del prodotto, attraverso il richiamo ad una challenge, con il claim ‘quanto riuscirai a resistere senza correre a bere qualcosa che spenga questo incendio?’, avrebbe sfruttato l’elemento della sfida e della relativa pericolosità come leva per accrescere l’attrattività del prodotto, e di conseguenza delle vendite, in modo da indurre i consumatori (specie, minori adolescenti) a trascurare le normali regole di prudenza e vigilanza”.

Una condotta “connotata da profili di particolare pericolosità in considerazione della giovane età, comunque adolescenziale, dei potenziali acquirenti ovvero in considerazione della risonanza che la stessa sfida è in grado di avere attraverso la massiccia diffusione sui social media”, che “potrebbe integrare una fattispecie di pratica commerciale scorretta in violazione del Codice del Consumo”, aggiunge l’Unc.

Secondo l’Unc sussistono elementi per la “sospensione provvisoria della vendita in Italia” considerato il “pericolo” per “la salute e la sicurezza dei consumatori, in particolare, quelli più fragili e vulnerabili in quanto minori e adolescenti”.

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Hot Chip Challenge Antitrust Fonte foto: 123RF
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