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Forse anche amici di Papa Francesco tra le vittime di Hamas: la rivelazione del pontefice in una telefonata

Papa Francesco ha affermato che probabilmente ha perso degli amici negli attacchi di Hamas. Il suo nuovo appello per la liberazione degli ostaggi

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Papa Francesco piange la scomparsa di alcuni affetti che potrebbero essere rimasti uccisi durante la guerra in Israele. Nel corso di una telefonata con l’amico giornalista israeliano Henrique Cymerman, il Pontefice ha espresso la sua preoccupazione per le vittime dell’attacco di Hamas, soprattutto per gli argentini coinvolti. “Penso che sicuramente qualche mio amico è tra loro” ha dichiarato. Papa Francesco si è poi offerto di incontrare le famiglie degli ostaggi israelo-argentini, che avevano espresso questo desiderio attraverso il giornalista.

La telefonata con il Papa

In questa telefonata, Papa Francesco ha manifestato la sua disponibilità a ricevere le famiglie degli ostaggi israelo-argentini, un gesto di supporto e solidarietà in un momento così difficile.

«Lo so, lo so», ha detto il Papa in risposta a Cymerman, che gli ricordava come sarebbero in molti cittadini argentini coinvolti loro malgrado nel conflitto.

angelus papa vittime hamasFonte foto: ANSA

Nell’ultimo Angelus, Papa Francesco ha chiesto nuovamente di cessare l’ostilità e liberare gli ostaggi

Il giornalista, che ha voluto rendere pubblica la telefonata con il Pontefice rendendola disponibile in un video sui social, aveva espresso a Bergoglio il desiderio degli ostaggi israeolo-argentini di incontrarlo, qualcosa che per loro sarebbe di “grande appoggio”.

I dati che riguardano l’Argentina

Papa Francesco è sembrato provato per il dolore, al pensiero che un amico sia o tra le vittime oppure tra gli ostaggi rapiti da Hamas. Secondo gli ultimi dati del governo israeliano, fa sapere il quotidiano La Nación, ci sono 8 morti e 19 dispersi argentini.

Nel 2014 Papa Francesco incontrò Cymerman, di madre spagnola, grazie all’intermediazione dell’amico rabbino argentino Abraham Skorka, che conosceva fin dai tempi di Buenos Aires. In una conversazione, il Papa accennò a un amico di lunga data che vive in un kibbutz vicino a Gaza.

Nella recente telefonata, il Pontefice ha espresso la sua solidarietà al popolo israeliano, dichiarando: “Sono vicino a chiunque lo voglia sapere, sono solidale con tutti.”

Il messaggio nell’Angelus

Nel secondo Angelus tenuto dopo l’attacco di Hamas a Israele e l’inizio del nuovo conflitto, Papa Francesco ha ribadito il suo impegno per la pace, chiedendo la fine delle ostilità, e ha esortato tutti a rispettare il diritto umanitario.

“Rinnovo l’appello per la liberazione degli ostaggi e chiedo con forza che i bambini, i malati, gli anziani, le donne e tutti i civili non siano vittime del conflitto. Continuo a seguire con tanto dolore quanto accade in Israele e Palestina.”

“Già tantissimi sono morti” ha osservato il Papa con tristezza. “Non si versi altro sangue innocente né in Terrasanta né in Ucraina né in qualsiasi altro luogo. Basta le guerre. Le guerre sono sempre una sconfitta, sempre”.

Il pensiero per la comunità ebraica romana

Francesco ha invitato poi tutti i credenti per martedì 17 ottobre, in occasione di una giornata dedicata alla preghiera e al digiuno. “Sempre la preghiera è una forza mite e santa da opporre alla forza diabolica dell’odio, del terrorismo e della guerra”.

Francesco ha infine espresso “vicinanza alla comunità ebraica di Roma, che domani (oggi, ndr) commemora l’80° anniversario del rastrellamento nazista”. Era infatti il 16 ottobre 1943 quando 1022 persone furono prelevate dalle proprie case e trasportate ad Auschwitz-Birkenau: solo in sedici si salvarono dalla folle furia nazista.

papa-francesco-hamas-amici-morti Fonte foto: ANSA
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