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Legge marziale d'emergenza in Corea del Sud, l'imposizione di Seul sorprende e divide: cosa succede

In un intervento tv il presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol ha dichiarato l’entrata in vigore della legge marziale, una “misura necessaria”

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Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, ha dichiarato nel corso di un intervento televisivo trasmesso in tarda serata la legge marziale di emergenza, accusando il principale partito di opposizione del Paese di simpatizzare per la Corea del Nord e di svolgere attività contro gli interessi dello Stato.

Dichiarata la legge marziale in Corea del Sud

Nel corso di un discorso televisivo andato in onda nella notte tra lunedì 2 e martedì 3 dicembre, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha affermato di non avere altra scelta che ricorrere alla legge marziale per salvaguardare l’ordine libero e costituzionale del suo Paese.

“Dichiaro la legge marziale per proteggere la libera Repubblica di Corea dalla minaccia delle forze comuniste nordcoreane e per sradicare le spregevoli forze anti-Stato filo-coreane”, ha affermato il presidente Yoon.

corea del sud legge marzialeFonte foto: ANSA
Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, mentre dichiara in televisione l’entrata in vigore della legge marziale

Le proteste sono però in aumento, soprattutto considerando che la legge marziale è arrivata dopo l’ennesima sconfitta in parlamento del presidente, in merito alla legge di bilancio.

Le difficolta del presidente Yoon Suk-yeol

Eletto come presidente della Corea del Sud nel maggio 2022 come candidato del partito conservatore “Partito del Potere Popolare”, Yoon Suk-yeol ha sempre avuto molte difficoltà a gestire il potere nel Paese.

Più volte non è stato in grado di approvare le leggi che voleva e, anzi, è stato costretto a porre disperatamente il veto su tutte le proposte di legge approvate dall’opposizione. Inoltre, il presidente si è ritrovato in diversi scandali, principalmente uno riguardante sua moglie, accusata di corruzione e traffico di influenze.

Proprio questa settimana, l’opposizione ha cassato i bilanci presentati dal governo (il disegno di legge sul bilancio non può essere sottoposto a veto), e sta spingendo per mettere sotto accusa i membri del governo per non aver indagato sulla first lady. Proprio in questo scenario, Yoon Suk-yeol ha deciso di imporre la legge marziale per contrastare quelle che lui chiama “forze anti-Stato”.

Le accuse all’opposizione

Il presidente non ha comunque chiarito quali misure specifiche sarebbero state prese, ma ha etichettato le manovre dell’opposizione come “un chiaro comportamento anti-Stato mirato a incitare la ribellione, paralizzando gli affari di stato e trasformato l’Assemblea nazionale in una tana di criminali”.

Yoon ha poi accusato l’opposizione di aver trasformato la nazione in un “paradiso della droga”, creando problemi alla sicurezza pubblica, e di star provando a minare “la democrazia liberale”, trasformando la Corea del Su “in uno Stato precario, barcollando sull’orlo del collasso”.

“Elimineremo le forze anti-Stato e ripristineremo la normalità nel paese il più rapidamente possibile” ha poi aggiunto il presidente. Al momento, l’esercito ha annunciato la sospensione di tutte le attività parlamentari, ma per la legge sudcoreana il governo è tenuto a revocare la legge marziale se la maggioranza dell’Assemblea nazionale (l’organo legislativo del Paese) lo richiede tramite votazione.

Il presidente revoca la legge marziale

Dopo le vibranti proteste della cittadinanza, che si è riversata in strada per protestare davanti al Parlamento, le preoccupazioni espresse da diversi Stati alleati della Corea del Sud e, non ultima, la stessa maggioranza che ha chiesto al presidente Yoon Suk-yeol di ritrattare la sua scelta, alla fine è arrivata la svolta.

Come riportato da Sky News,  il presidente sudcoreano ha dichiarato che revocherà la legge marziale, a sole poche ore di distanza dall’annuncio dell’applicazione.

presidente-corea-del-sud-legge-marziale Fonte foto: ANSA
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