Tregua Libano - Israele già a rischio, accuse reciproche di violazione del cessate il fuoco: la situazione
Il cessate il fuoco tra Libano e Israele è a rischio? Dai due Paesi piovono accuse reciproche di violazione: cosa sta succedendo
La tregua tra Libano e Israele è a rischio? Dai due fronti arrivano accuse reciproche di violazione delle disposizioni fissate dal cessate il fuoco iniziato mercoledì 27 novembre, ma le posizioni effettive sono tutte da verificare. Per il momento si parla di dichiarazioni prontamente smentite dalla controparte.
Accuse reciproche tra Libano e Israele
Al secondo giorno del cessate il fuoco da Hezbollah arrivano accuse di violazioni attribuite a Israele. Secondo il Libano, Tel Aviv avrebbe infranto la tregua “in più occasioni”. Lo riporta Al Jazeera.
Nello specifico, le forze libanesi hanno riferito che Israele avrebbe violato l’accordo già dal primo giorno “attraversando aree vietate e prendendo di mira il territorio libanese con armi di vario tipo”.
A rischio il cessate il fuoco tra Libano e Israele? Dai due Paesi arrivano accuse reciproche di violazione della tregua
Le prese di posizione nei confronti di Israele arrivano anche da parte dell’agenzia di stampa libanese NNA, che accusa i militari di Tel Aviv di aver sparato contro alcuni civili ferendo almeno tre persone a Markaba e Kfarchouba e di aver penetrato le aree vietate con droni e carri armati.
Da parte di Israele arriva la versione opposta: sarebbe stato colpito, piuttosto, un deposito di armi di Hezbollah a nord del fiume Litani, a Baysariyah, dunque fuori dalla zona cuscinetto in cui è vietato arrivare essendo sotto il controllo del Libano. Quella di Israele, quindi, non sarebbe una violazione.
La tregua
Nella tarda serata di martedì 26 novembre Benjamin Netanyahu ha annunciato di aver siglato l’accordo del cessate il fuoco con il gruppo politico Hezbollah. La tregua è stata raggiunta con la mediazione degli Stati Uniti e della Francia e prevede una sospensione degli attacchi per almeno 60 giorni.
Israele ha fatto sapere che le ostilità riprenderanno qualora Hezbollah violasse gli accordi. Per questo motivo si parla di crisi nella tregua tra i due fronti. Secondo l’accordo, Israele si impegna a ritirare le truppe dal sud del Libano, che invece potrà spostarsi a nord del fiume Leonte.
Il cessate il fuoco è garantito anche dalla presenza dei militari della missione Unifil, di cui fanno parte anche soldati italiani che in più occasioni hanno subito attacchi.
La situazione
Nella prima intervista rilasciata a Channel 14 dopo la tregua il primo ministro israeliano ha detto: “Ho dato istruzioni all’Idf: se ci sarà una violazione massiccia dell’accordo, non opereremo chirurgicamente come stiamo facendo ora, ma ho ordinato una guerra intensiva“.
Secondo gli ultimi aggiornamenti l’Idf ha attaccato con i velivoli due operativi Hezbollah nel sud del Libano. L’esercito israeliano avrebbe scongiurato, in questo modo, attività ritenute sospette che avrebbero violato l’accordo.