Filippo Turetta condannato all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin, la decisione dei giudici
I giudici, dopo oltre cinque ore di camera di consiglio, hanno deciso per la condanna di Filippo Turetta all'ergastolo per l'omicidio di Giulia Cecchettin
È arrivata la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin. La sentenza si è fatta attendere dopo che i giudici si sono riuniti in camera di consiglio per diverse ore, con la lettura slittata dalle 15 alle 16. Esclusa l’aggravante della crudeltà.
- Filippo Turetta condannato all'ergastolo
- La reazione di Turetta
- La decisione dei giudici
- Cosa è stato deciso sui risarcimenti
- Quando le motivazioni
Filippo Turetta condannato all’ergastolo
La sentenza tanto attesa alla fine è arrivata, anche se con un po’ di ritardo. Filippo Turetta, reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin avvenuto lo scorso 11 novembre con 75 coltellate, è infatti stato condannato all’ergastolo.
Una decisione, presa dopo sei ore di camera di consiglio, letta dal presidente del Collegio Stefano Manduzio alla presenza della famiglia di Giulia.
Filippo Turetta in aula nel processo sull’omicidio di Giulia Cecchettin
La reazione di Turetta
Sorprendentemente, Filippo Turetta non ha avuto alcuna reazione alla lettura della sentenza di condanna all’ergastolo.
Il 22enne, che durante il processo aveva testimoniato anche tra le lacrime, è infatti apparso immobile e impassibile. Ha tenuto la testa bassa e, subito dopo aver appreso la decisione dei giudici, è stato portato via.
La decisione dei giudici
La seduta della camera di consiglio nel processo in Assise doveva concludersi attorno alle 15, ma i giudici hanno preso tempo presentandosi con qualche minuto di ritardo.
La decisione, letta dal presidente del Collegio Stefano Manduzio, ha escluso l’aggravante della crudeltà per il ragazzo di Torreglia che era accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, stalking e occultamento di cadavere.
Per Turetta è stata esclusa anche l’aggravante dello stalking, mentre è stata riconosciuta quella della premeditazione.
Il pm Andrea Petroni, nella requisitoria, aveva chiesto l’ergastolo, mentre la difesa del giovane aveva chiesto che le aggravanti fossero considerate insussistenti.
Cosa è stato deciso sui risarcimenti
Oltre alle interdizioni di legge, è stato disposto un risarcimento alle parti civili con il pagamento di una provvisionale di 500mila a Gino Cecchettin, 100mila ciascuno ai fratelli Elena e Davide, 30mila ciascuno alla nonna Carla Gatto e allo zio Alessio, oltre alle spese di costituzione legale.
In totale, quindi, Turetta al momento dovrebbe risarcire la famiglia Cecchettin con quasi 800mila euro. La richiesta iniziale era di 2,5 milioni di euro.
Quando le motivazioni
Per leggere le motivazioni sulla sentenza di condanna all’ergastolo di Filippo Turetta sull’omicidio di Giulia Cecchettin bisognerà però attendere.
Infatti, come da prassi, passeranno 90 giorni affinché siano rese disponibili.