Faenza, corregge il caffè con farmaci e tenta di avvelenare l'ex moglie: cuoco condannato a 16 anni di carcere
L'uomo aveva provato ad avvelenare l'ex offrendole ogni giorno una tazzina di caffè al quale però aggiungeva un farmaco anticoagulante: condannato
Aveva tentato di avvelenare la moglie con un farmaco che, potenzialmente, avrebbe potuto causarle un’emorragia cerebrale, offrendole ogni giorno, per qualche settimana, una tazzina di caffè “corretto”. Finito a processo, ora l’uomo, un cuoco di Faenza, è stato condannato a 16 anni di reclusione.
La condanna
Il collegio penale, riferisce il Resto del Carlino, ha condannato il 48enne cuoco di Faenza a 16 anni di reclusione, con interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Il 48enne cuoco era a processo per aver tentato di uccidere la moglie avvelenandole il caffè con farmaci, nonché per maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della donna.
L’uomo, difeso dagli avvocati Mario Malavolta e Marco Valeri, dovrà pagare 15mila euro di provvisionale alla figlia e 50mila euro alla moglie, costituitasi parte civile con l’avvocato Laerte Cenni. Il pm Cristina D’Aniello per il 48enne, che si trova in carcere a Modena dopo l’arresto scattato l’1 ottobre dello scorso anno, aveva chiesto 15 anni.
Di cosa è accusato l’uomo
La vicenda risale al mese di settembre 2021, quando il 48enne aveva cercato di avvelenare l’ex moglie offrendole ogni giorno, per qualche settimana, una tazzina di caffé “corretto” con un farmaco anticoagulante che la donna già assumeva sotto prescrizione medica.
Con un dosaggio eccessivo, il farmaco avrebbe potuto provocare un’emorragia cerebrale alla donna e potenzialmente ucciderla.
Cuoco di Faenza condannato a 16 anni di reclusione per tentato omicidio
Successivamente il cuoco avrebbe aggiunto al caffè anche un vasodilatatore, il Carvasin, col presunto obiettivo di rendere le eventuali emorragie devastanti e rapide, in poche minuti.
Fermato grazie ai filmati
La donna si era insospettita per via del malessere che provava dopo aver assunto il caffè preparato dall’ex marito.
Una volta notata la presenza di un’altra sostanza, oltre allo zucchero, nella tazzina del caffè, si è rivolta ai carabinieri di Brisighella.
Il cuoco faentino è stato beccato dai filmati, nei quali lo si vede aggiungere i farmaci al caffè. La donna lo ha poi accusato di continue aggressioni psicologiche, fisiche e verbali.
Secondo quanto ricostruito dai pm Daniele Barberini e Cristina D’Aniello, l’imputato avrebbe iniziato a correggere il caffè per motivi di “sordo rancore” verso la ex moglie, dalla quale non aveva accettato la volontà di separarsi.
Di recente, dalla provincia di Ravenna, è emersa un’altra terribile storia di cronaca nera, riguardante la vicenda di uomo di 50 anni condannato per aver mandato foto di moglie e figlie via Whatsapp.
Un’altra riguarda invece il cadavere di un uomo di 49 anni è stato trovato in un frutteto, a 200 metri da un gruppo di case.