Ravenna, manda foto della figlia e della moglie ai colleghi: 50enne condannato per pornografia minorile
Un uomo di 50 anni di Ravenna è stato condannato per aver mandato foto di moglie e figlie via Whatsapp: avrebbe anche tentato il suicidio
Un 50enne di Ravenna è stato condannato per pornografia minorile e diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite: ha inviato più volte foto della figlia e della moglie ad alcuni colleghi. Scoperto, avrebbe tentato il suicidio.
- Mandava foto intime della figlia e della moglie
- Sotto accusa lui e anche i colleghi
- Il padre e marito aveva tentato il suicidio
Mandava foto intime della figlia e della moglie
Il tribunale di Bologna ha emesso le prime sentenze nella giornata di ieri, lunedì 7 novembre 2022. Al centro della vicenda c’è un uomo di 50 anni, accusato di aver fatto circolare foto della moglie e della figlia minorenne tramite Whatsapp.
L’uomo avrebbe costretto la figlia a farsi fotografare, mentre la moglie era del tutto ignara che il marito le scattasse foto mentre era nuda o che riprendesse i loro rapporti sessuali, per poi mandare tutto ad alcuni colleghi.
A condurre le indagini è stata la Dda di Bologna, competente per questi reati
Le condotte contestate vanno dal 2019 al 2021: in questo periodo avrebbe inviato le immagini corredandole di commenti anche espliciti.
Sotto accusa lui e anche i colleghi
Stando a quanto riporta Il Resto del Carlino, l’uomo era stato già condannato a Ravenna a tre anni e sei mesi di carcere per violenza sessuale sulla figlia. Nel processo per pornografia minorile e di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, ha ammesso i fatti e risarcito i familiari.
È stato condannato a quattro anni di carcere, ma trattandosi di reati ostativi bisognerà attendere le sentenze definitive. A giugno di quest’anno era emersa una vicenda simile: un’imprenditore romano era stato scoperto a scambiare foto della figlia in chat pedopornografiche.
Assieme al 50enne di Ravenna sono coinvolti anche i colleghi ai quali ha inviato le foto. Uno di loro è stato condannato ad un anno per la detenzione delle foto intime della minorenne e della madre, un altro ha invece chiesto la messa alla prova: i due sono accusati di aver scaricato e conservato le immagini. Un terzo collega, invece, avrebbe subito preso le distanze dai fatti.
Il padre e marito aveva tentato il suicidio
A far luce sulla vicenda è stata la squadra mobile di Ravenna, che ha collegato questa inchiesta a quella coordinata dai pm della città per violenza sessuale aggravata legata a contestati palpeggiamenti.
A raccontare tutto era stata proprio la figlia minorenne. Scoperto, l’uomo avrebbe cercato di giustificare il comportamento dicendo di trovarsi in un momento buio della vita. La moglie l’avrebbe allontanato di casa e il 50enne avrebbe quindi tentato il suicidio.
Sarebbe stato trovato da un familiare in una pozza di sangue e soccorso. Dalle successive verifiche della polizia, dal suo cellulare erano emerse le foto incriminate.