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Emanuela Orlandi, l'Americano fu intercettato? Nicola Cavaliere: "Aveva un impermeabile, sfuggì per un soffio"

Il superpoliziotto Nicola Cavalieri fa una rivelazione choc sull'Americano: "Ci sfuggì per un soffio", le novità sul caso Emanuela Orlandi

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A quanto pare la polizia riuscì per pochissimi istanti ad incrociare l’Americano, il misterioso telefonista che si fece sentire più volte dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi. A svelare questo dettaglio è stato Nicola Cavaliere, un super-poliziotto che in quegli anni era a capo della Sezione Omicidi della squadra mobile. Lo ha fatto, Cavaliere, durante l’audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta. Secondo il suo racconto l’Americano indossava “un impermeabile e un borsalino”.

L’Americano aveva “un impermeabile e un borsalino”

Il 13 marzo Nicola Cavaliere è stato ascoltato dalla commissione parlamentare d’inchiesta. Lo riporta il Corriere della Sera oggi, 19 marzo, dopo alcune indiscrezioni trapelate dai commissari.

Secondo l’articolo firmato da Fabrizio Peronaci, Cavalieri avrebbe raccontato che da quando il cosiddetto “Americano” (o Amerikano, secondo la stampa) aveva iniziato a telefonare in casa Orlandi e presso la Segreteria di Stato del Vaticano, la polizia adottò il sistema di ascolto multiplo Digisistem sui telefoni pubblici collocati in tutta l’area di San Giovanni Appio.

emanuela orlandi americanoFonte foto: ANSA
La polizia sfiorò la cattura dell’Americano? Il super poliziotto Nicola Cavaliere ha raccontato ai commissari dell’inchiesta su Emanuela Orlandi e Mirella Gregori che in via Merulana un uomo sospetto si dileguò all’arrivo degli agenti dopo un’intercettazione

Grazie a questo sistema la polizia, nel luglio 1983, sarebbe riuscita a localizzare in tempo reale la cabina telefonica dalla quale l’Americano, in quel momento, stava telefonando alla Segreteria di Stato. Si trattava di via Merulana.

Sul posto furono inviate una moto e una civetta. Quando gli agenti arrivarono in via Merulana notarono “un uomo con indosso un impermeabile e un borsalino in testa”, un abbigliamento certamente fuori luogo considerata la canicola estiva.

La fuga

L’uomo si allontanò “a passo svelto” dalla cabina telefonica. I poliziotti riferirono che si trattava di un soggetto “non giovane“, e fu come se questo personaggio si fosse volatilizzato nel nulla.

Gli agenti perlustrarono l’intera area, batterono palmo a palmo tutti gli edifici e incalzarono i residenti e i passanti, ma nessuno di essi avrebbe visto l’uomo con il bavero. “Non lo acciuffammo per un soffio“, ha detto Nicola Cavaliere ai commissari dell’inchiesta. La sua prossima audizione è stata fissata per il 20 marzo.

Marco Accetti sarà ascoltato sul caso Emanuela Orlandi?

Nel frattempo si apprende che Marco Fassoni Accetti potrebbe essere ascoltato dalla commissione. L’indiscrezione arriva da Roberto Morassut, vicepresidente della commissione, che ha detto: “Non escludiamo di chiamarlo presto“. Accetti, ricordiamo, è il sedicente rapitore di Emanuela Orlandi che da anni si è attribuito responsabilità nel suo presunto rapimento, arrivando a sostenere di essere lo stesso Americano.

Tuttavia, scrive Peronaci sul Corriere, Accetti potrebbe essere ascoltato in plenaria, dunque in seduta ordinaria e non in sede bicamerale, e non si esclude la possibilità di un contraddittorio. “Non dovrebbero concentrarsi su queste persone, che più che fare chiarezza hanno aggiunto confusione”, ha detto l’avvocata della famiglia Orlandi Laura Sgrò, come riporta MowMag.

americano-emanuela-orlandi Fonte foto: ANSA
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