Giorgia Meloni contro il Manifesto di Ventotene, dietrofront clamoroso: nel 2016 esaltava il documento
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva già parlato del Manifesto di Ventotene nel 2016, quando era all'opposizione: cosa disse
L’attacco di Giorgia Meloni al Manifesto di Ventotene alla Camera dei Deputati ha scatenato molte polemiche. Non è la prima volta che la presidente del Consiglio cita il testo sull’ Europa stilato nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni mentre erano in esilio sulla piccola isola del Tirreno: nel 2016, però, Giorgia Meloni, allora all’opposizione, aveva esaltato il documento.
- Le parole di Giorgia Meloni sul Manifesto di Ventotene nel 2016
- Cosa ha detto Meloni sul Manifesto di Ventotene alla Camera
- I passaggi del Manifesto di Ventotene citati da Giorgia Meloni
- Cos'è il Manifesto di Ventotene
Le parole di Giorgia Meloni sul Manifesto di Ventotene nel 2016
Nel 2016 Giorgia Meloni si trovava all’opposizione e i suoi “nemici” politici erano Matteo Renzi, François Hollande e Angela Merkel. In un post su Facebook datato 23 agosto 2016, ancora riportato sul sito di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni affermò: “Da Renzi, Hollande e Merkel solo parole e buoni propositi, non una sola azione concreta. Sull’Europa avevano le idee più chiare nel 1941 i firmatari del manifesto di Ventotene, detenuti in un carcere che non questi tre premier europei nel 2016″.
In quell’occasione, quindi, l’attuale presidente del Consiglio scelse il Manifesto di Ventotene come termine di paragone ed esempio di ragionamento lucido in un contesto storico difficile.

Giorgia Meloni alla Camera dei Deputati.
Cosa ha detto Meloni sul Manifesto di Ventotene alla Camera
Quasi nove anni dopo, nella giornata di mercoledì 19 marzo, Giorgia Meloni è tornata a parlare pubblicamente del Manifesto di Ventotene nel suo intervento alla Camera dei Deputati per il dibattito sul Consiglio Europeo.
La presidente del Consiglio, in quest’occasione, ha dichiarato in Aula: “Non mi è chiarissima la vostra idea di Europa, perché nella manifestazione di sabato a piazza del Popolo e anche in quest’Aula è stato richiamato da moltissimi partecipanti il Manifesto di Ventotene. Io spero che tutte queste persone non l’abbiano mai letto, perché l’alternativa sarebbe spaventosa”.
Giorgia Meloni ha poi citato alcuni passaggi del testo e ha concluso: “Non so se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia“.
I passaggi del Manifesto di Ventotene citati da Giorgia Meloni
Il primo dei passaggi del Manifesto di Ventotene citati da Giorgia Meloni nel suo discorso alla Camera dei Deputati è
“La rivoluzione europea, per rispondere alle nostre esigenze, dovrà essere socialista“.
La presidente del Consiglio ha poi citato un altro passaggio:
“La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente”.
Ancora Giorgia Meloni:
“Nelle epoche rivoluzionarie, in cui le istituzioni non debbono già essere amministrate, ma create, la prassi democratica fallisce clamorosamente. Nel momento in cui occorre la massima decisione e audacia, i democratici si sentono smarriti, non avendo dietro di sé uno spontaneo consenso popolare, ma solo un torbido tumultuare di passioni. La metodologia politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria”.
E infine:
“Il partito rivoluzionario attinge la visione e la sicurezza di quel che va fatto non da una preventiva consacrazione da parte dell’ancora inesistente volontà popolare, ma dalla sua coscienza di rappresentare le esigenze profonde della società moderna. Dà in tal modo le prime direttive del nuovo ordine, la prima disciplina sociale alle informi masse. Attraverso questa dittatura del partito rivoluzionario si forma il nuovo stato, e intorno ad esso la nuova vera democrazia”.
Cos’è il Manifesto di Ventotene
Nel 1941 gli autori del Manifesto di Ventotene (il titolo originale era “Per un’Europa libera e unita“) erano stati confinati sull’isola di Ventotene per essersi opposti al Fascismo.
Sull’isola tirrenica idearono un progetto di unità europea, ancora oggi considerato uno dei testi fondanti dell’Unione europea. Il documento nacque con l’idea europeista di una rivoluzione democratica d’Europa, allo scopo di creare una federazione europea ispirata ai principi di pace e libertà, con base democratica dotata di parlamento e governo e a cui affidare ampi poteri, dall’economia alla politica estera.
