Vincita da 88 milioni al Superenalotto con una schedina da 3 euro: quanto ha incassato il titolare del bar
Vincita milionaria al Superenalotto in un bar di Roma, l'appello del titolare al cliente: quanto guadagna un esercente dalle schedine fortunate
Al bar Marco’s di Roma, zona Prima Porta, un fortunato cliente ha giocato una schedina da 3 euro, centrando il 6 al Superenalotto. La vincita è clamorosa: 88 milioni di euro, la 13^ più ricca di sempre. Il titolare del locale ha dichiarato di non conoscere l’identità del neo Paperone, aggiungendo che gradirebbe un regalo. Anche perché in Italia, al contrario di altri Paesi, gli esercenti non guadagnano nulla dalla vincita altrui.
- La schedina vincente da 3 euro con il sistema Quick Pick
- Il titolare del bar di Roma dopo la vincita al Superenalotto
- La combinazione vincente
- Quanto guadagna una ricevitoria o un esercente da una vincita
La schedina vincente da 3 euro con il sistema Quick Pick
Il vincitore ha giocato 3 euro col Quick Pick, sistema che consente di giocare al Superenalotto senza compilare la schedina.
Di fatto, è il terminale che sceglie i numeri, totalmente a caso.

Il titolare del bar di Roma dopo la vincita al Superenalotto
Il titolare del bar più fortunato di Prima Porta, a Roma, è Marco Angeletti.
Queste le sue parole all’Ansa, poco dopo la vincita nel suo locale: “Con una giornata di 3 euro è riuscito a sbancare il 6 al Superenalotto. Siamo tutti felici, non sappiamo di chi si tratti però siamo molto felici per lui. Se volesse farci un regalo, noi saremmo ben felici. A sua discrezione, insomma”.
Ha aggiunto poi che, fino alla vincita milionaria, le più alte registrate nel locale erano arrivate a “massimo 10 mila euro“.
La combinazione vincente
Questa la sestina vincente: 36, 40, 49, 54, 66, 83.
Jolly 14, Superstar 44.
Quanto guadagna una ricevitoria o un esercente da una vincita
Una ricevitoria non guadagna un centesimo dalla vincita di un giocatore.
All’esercente, infatti, è riconosciuta una percentuale (detta aggio) sul volume delle giocate o delle vendite di biglietti (nel caso dei Gratta e Vinci per esempio).
In sostanza, è calcolata in base a una percentuale fissa, e predeterminata dalla normativa vigente a seconda dei vari tipi di gioco, con un’aliquota (ossia un tasso) che si applica all’importo delle giocate inserite nel sistema, o dei biglietti delle lotterie a estrazione (si pensi a quella del 6 gennaio) o istantanea (Gratta e Vinci).
Questa percentuale è garantita al locale dallo Stato, pari all’8% (per il 10 e Lotto si scende al 6%) della raccolta complessiva delle giocate effettuate nella ricevitoria ed è esente da Iva.
Qualche esempio:
- per una schedina da 10 euro al Superenalotto, la ricevitoria incassa 80 centesimi
- per un Gratta e Vinci da 10 euro, idem
Ovviamente rientrano nel calcolo tutte le giocate, non solo quelle vincenti.
Nel caso della schedina vincente di Roma, costata 3 euro al fortunato cliente, il bar di Prima Porta in proporzione ha incassato 24 centesimi.
Una miseria in confronto agli 88 milioni di euro, ma oltre all’aggio – che, ricordiamo, si calcola sul totale delle giocate, anche quelle perdenti – c’è anche la visibilità, la pubblicità gratuita del locale, che diventa immediatamente un posto fortunato agli occhi di chi gioca.
Senza dimenticare che il vincitore potrebbe anche fare un regalo all’esercente.
