Cos’è la truffa “del curriculum approvato” che minaccia gli utenti italiani: come funziona e come proteggersi
Cos'è la truffa “del curriculum approvato” che si sta diffondendo a macchia d'olio: come funziona e come proteggersi
C’è una nuova truffa online che minaccia gli italiani: stiamo parlando di quella che ormai è stata definita “del curriculum approvato”. Tantissimi utenti stanno ricevendo telefonate e messaggi su Whatsapp da fantomatiche aziende che avrebbero accettato le loro candidature, anche di persone che non ne hanno inviato di recente.
Cos’è la truffa “del curriculum approvato”
“Salve, abbiamo ricevuto il tuo curriculum e siamo lieti di invitarti”, questo il messaggio o uno dei tanti facsimili che stanno comparendo sugli schermi degli italiani o che gli stessi ascoltano da una voce preregistrata, rispondendo a numeri di cellulare non memorizzati in rubrica ma con normale prefisso italiano +39.
Parte così la truffa del “curriculum approvato”. Essa porta poi ignare persone, magari alla ricerca di lavoro, a spostare la conversazione su WhatsApp, come da richiesta dei truffatori, che in questo modo possono accedere a dati sensibili della persona truffata o anche ai loro conti.

Come funziona la trappola
Dietro dunque a un messaggio dall’apparente normalità si cela una trappola. Sono tantissimi negli ultimi giorni gli utenti bersagliati da questo tipo di telefonate che si verificano tutte con uno stesso modus operandi, promettendo impieghi facili e ben retribuiti e richiedendo pochissimo sforzo.
Durante la prima telefonata, la voce registrata spiega che il nostro cv è stato selezionato, ci viene proposta un’offerta di lavoro facile e allettante e ci invita a metterci in contatto tramite WhatsApp per ricevere ulteriori dettagli. Sull’app di messaggistica, il truffatore si finge un reclutatore di un’azienda (a volte fittizia, a volte reale ma ovviamente ignara di tutto) ed espone il lavoro da fare. “La nostra azienda collabora con i commercianti di YouTube e quest’ultimi sono disposti a pagare per aumentare le iscrizioni e la popolarità dei blogger”, spiega con il solito copione.
Di fatti il lavoro consiste nel guardare dei video selezionati o nel mettere mi piace ai post indicati: basta questo per ricevere un compenso dai 3 ai 6 euro per ogni compito. I guadagni sono immediati ma sono anche uno specchietto per le allodole perché, dopo aver conquistato la fiducia del truffato, si passa alla seconda fase. Questa comporta nello spingerci a investire, generalmente su piattaforme di trading, somme di denaro sempre più elevate con la promessa di ulteriori guadagni facili. “Puoi arrivare a guadagnare fino a 50-400 euro al giorno. Basta cliccare su mi piace e iscriverti”, questo il messaggio dei truffatori che, così facendo, arrivano ad ottenere informazioni personali, numeri di telefono, età, occupazione, nome, cognome e numero di conto corrente bancario. Se si cade ancor di più nella trappola poi, non appena versata una determinata cifra, i cybercriminali spariscono nel nulla, bloccano il numero e se ne vanno con la refurtiva.
Come proteggersi
La truffa del “curriculum approvato” è solo l’ultimo ed ennesimo stratagemma utilizzato dai truffatori online per raggirare i malcapitati. Si tratta di tecniche ingannevoli, conosciute come “Online Recruitment Scam”. Cadere in questa trappola è abbastanza semplice soprattutto per persone che magari sono alla ricerca effettiva di un lavoro ma ci sono accorgimenti e consigli da tenere sempre in mente per evitare di essere vittima di truffe del genere.
Se non si sta cercando lavoro e non si è inviato alcun cv è abbastanza scontato capire di trovarsi di fronte a un raggiro ma ci sono altri segnali da seguire. Anzitutto è importante restare vigili, informarsi e non cedere alla tentazione di facili guadagni. È buona norma poi non rispondere a chiamate da numeri sconosciuti o sospetti e, se lo si fa, interrompere subito la chiamata, diffidare quindi di messaggi automatici e preregistrati che promettono, in questo caso, opportunità di lavoro, controllare l’affidabilità del numero e, se sembra quantomeno sospetto, provvedere al blocco, anche per evitare che le chiamate diventino persistenti.
Altri consigli da seguire sono quelli di non fornire mai informazioni personali o finanziarie, dati personali o bancari, a sconosciuti su WhatsApp o su altri servizi di messaggistica o al telefono, di non cliccare su link inviati tramite WhatsApp o SMS da numeri non verificati e, in questo caso nel quale si offrono posti di lavoro, di verificare sempre il sito ufficiale dell’azienda e i suoi canali. Si ricorda che le aziende non usano WhatsApp per reclutare il personale né chiedono ai candidati di effettuare pagamenti per ottenere un lavoro. Infine, quando si ritiene di essere di fronte a truffe, è opportuno segnalarle immediatamente alle autorità competenti, come la Polizia Postale.
