Il video del giornalista Gabriele Carchidi buttato a terra dalla polizia a Cosenza: "È per i miei articoli"
Il video con protagonista il giornalista Gabriele Carchidi, accerchiato dagli agenti della polizia a Cosenza e buttato a terra
Gabriele Carchidi, giornalista e direttore di “Iacchitè”, blog di informazione che non si tira indietro quando bisogna dare notizie ‘scomode’, è stato picchiato, strattonato e steso sull’asfalto a Cosenza, apparentemente senza motivo, da alcuni agenti di polizia. Il video, girato da una persona che ha assistito alla scena dal suo balcone di casa, è diventato virale e ha innescato un’ondata di indignazione.
- Polizia di Cosenza, il video del pestaggio del giornalista Gabriele Carchidi
- Il racconto di Carchidi
- In arrivo un'interrogazione parlamentare per fare luce sulla vicenda
Polizia di Cosenza, il video del pestaggio del giornalista Gabriele Carchidi
Dal video emergono immagini di inusitata violenza che tanto ricordano la vicenda americana con vittima George Floyd. L’episodio con protagonista Carchidi è avvenuto sabato pomeriggio. Il giornalista si stava recando a piedi in redazione quando ad un tratto una volante della polizia lo ha fermato.
“Documenti”, hanno chiesto gli agenti. Carchidi ha domandato il motivo del controllo. I poliziotti hanno ripetuto la richiesta alquanto strana visto che il giornalista a Cosenza è un volto noto. In una attimo il clima si è fatto incandescente. Tre agenti lo hanno circondato, buttato sull’asfalto e premuto sopra le ginocchia. Lui ha cercato di difendersi prima di essere caricato sulla volante.
Carchidi ha raccontato che i poliziotti gli hanno dato del “diffamatore”, segno che sapevano già con chi stavano avendo a che fare. Poi, dopo averlo portato in Questura, lo hanno fotosegnalato e obbligato a lasciare le impronte, rilasciandolo dopo oltre un’ora, non prima di averlo denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.
Nel corso della sua attività professionale, il giornalista non si è mai tirato indietro dal parlare di argomenti ‘scomodi’, alcuni riguardanti proprio la polizia di Cosenza.
“Non posso non pensare che non sia un modo per tentare di intimidirci o farcela pagare, ma non ci riusciranno. Il video dimostra chiaramente quello che è successo. E presto presenterò denuncia”, ha assicurato Carchidi.
Il racconto di Carchidi
“Stavo camminando tranquillamente a piedi per i fatti miei nella zona di via degli Stadi quando mi si avvicina una volante della polizia e mi chiede e non capisco per quale motivo i documenti. Mi rifiuto di esibirli e apriti cielo”. Ha esordito così Carchidi nel narrare tramite il suo portale la vicenda.

“Il poliziotto in questione – ha aggiunto -, tale Caputo Paolo, mi impedisce di proseguire per la mia strada e mi mette le mani addosso e nel frattempo chiama un’altra volante per farsi… aiutare a completare l’opera. L’arrivo della seconda volante – capo pattuglia un tale che si chiama Amodio Umile – significa trovarsi davanti ad altri due poliziotti che mi buttano per terra, mi mettono addirittura le manette e mi sbattono dentro una delle volanti per portarmi in Questura”.
“Nell’ufficio della squadra volante – ha proseguito il giornalista – vengo identificato e perquisito e l’esito dei controlli è negativo: dentro il marsupio non c’era niente che potesse giustificare il loro controllo. Quindi stilano i loro verbali e finalmente mi rilasciano. Non ho passato un bel pomeriggio, ve lo assicuro, e sarebbe quasi superfluo commentare una vicenda del genere”.
“Siamo davanti più che ad un abuso ad una vera e propria “provocazione” da parte dei miei “amici” poliziotti che mi vogliono tanto bene. Saranno contenti di avere esercitato la loro professione nella maniera che vi ho descritto, di avermi identificato e di avere trovato la… peste che gli ‘mbacchia dentro il marsupio. Sto bene e ringrazio tutte le numerose persone tra amici, conoscenti e simpatizzanti che mi hanno offerto la loro solidarietà”, ha concluso Carchidi.
In arrivo un’interrogazione parlamentare per fare luce sulla vicenda
Giuseppe De Cristofaro, parlamentare di AVS, ha chiesto che venga fatta chiarezza su quanto accaduto sabato a Cosenza.
“Presenterò un’interrogazione urgente al Ministro Piantedosi – ha fatto sapere il senatore – per sapere i motivi di questo fermo, per fare piena luce sulla vicenda e che siano accertate eventuali responsabilità. Episodi come questo non possono e non devono diventare la norma”.
