Senegalese quasi soffocato dalla polizia a Firenze durante un fermo: "Come George Floyd"
Un video mostra un 22enne senegalese a Firenze, immobilizzato dagli agenti con un braccio tenuto intorno al collo: l'ira dell'ambasciata, "come Floyd"
Placcato a terra, tenuto fermo da un agente per gambe mentre un altro gli stringe il braccio intorno al collo. Il tutto mentre le persone intorno gli gridano di smettere di strozzarlo. Non è la scena che abbiamo visto più volte con protagonista George Floyd, l’afroamericano morto a Minneapolis durante un fermo della polizia statunitense nel 2020. Questo video, diventato ormai virale, è stato girato il 5 aprile a Firenze, in uno dei suoi posti più iconici: sul Lungarno Acciaiuoli, vicino a Ponte Vecchio.
Protagonista il reparto antidegrado della polizia municipale fiorentina e Pape Demba Wagne, 22enne ambulante senegalese che avrebbe rifiutato di farsi identificare. Il caso ha scatenato le polemiche: sono arrivate proteste anche dal governo del Senegal.
- Firenze, senegalese quasi soffocato dalla polizia: la dinamica
- L'ambasciatore senegalese e il paragone con George Floyd: "Fatto inumano"
- La politica si divide sull'accaduto: le parole del sindaco di Firenze
Firenze, senegalese quasi soffocato dalla polizia: la dinamica
Stando alle prime ricostruzioni degli inquirenti, Pape Demba Wagne avrebbe rifiutato di farsi identificare e di consegnare la merce ai due poliziotti che stavano attuando il controllo in borghese.
Quindi si sarebbe scagliato contro di loro con spinte e pugni tanto da far registrare fino a 5 giorni di prognosi per i due agenti. In risposta a questo, i poliziotti lo avrebbero immobilizzato.
Il 22enne, che abita a Pontedera in provincia di Pisa, non avrebbe negato né confermato questa prima ricostruzione.
L’ambasciatore senegalese e il paragone con George Floyd: “Fatto inumano”
Dopo le prime proteste arrivate dal Senegal che avevano definito “inumano e razzista” quanto fatto dalle forze dell’ordine fiorentine, l’ambasciatore senegalese Papa Abdoulaye Seck è arrivato a Firenze per incontrare le autorità.
Ha definito quanto accaduto “di una gravità estrema” definendolo un atto “ignobile e degradante” ma rimanendo sicuro che le indagini stabiliranno la verità su quanto successo. Inevitabile il paragone con George Floyd.
La politica si divide sull’accaduto: le parole del sindaco di Firenze
Mentre il sindaco Dario Nardella respinge le accuse di razzismo e spiega che sarà avviata una verifica interna per fare chiarezza, la politica fiorentina si spacca.
Fratelli d’Italia, tramite i consiglieri comunali Francesco Torselli, Alessandro Draghi e Jacopo Cellai, si schiera al fianco della municipale rimanendo colpita del fatto che Nardella non abbia difeso l’operato della polizia che era stata “malmenata e oltraggiata mentre faceva il suo lavoro”.
Alle critiche di Fdi fa eco la Lega col capogruppo Federico Bussolin che, oltre a esprimere solidarietà alle forze dell’ordine, invita all’uso del taser.
Da sinistra invece, Potere al Popolo e Sinistra Comune spingono per lo scioglimento del reparto che secondo loro avrebbe poco senso di esistere.