Due alpinisti morti sul Cervino: uno potrebbe aver trascinato l'altro nel vuoto, precipitati per 400 metri
Due alpinisti sono morti precipitando dal Cervino: un volo nel vuoto di 400 metri, forse uno dei due è scivolato trascinando l'altro con sé
Due alpinisti sono morti cadendo dal Cervino. Al momento non si conosce l’identità delle vittime, i cui corpi sono stati rinvenuti, al contrario dei documenti. Gli alpinisti probabilmente sono precipitati nel vuoto per 400 metri, da un altezza di oltre 3.500: è possibile che uno dei due abbia trascinato l’altro.
Chi sono le vittime
I corpi sono stati recuperati dal Soccorso alpino valdostano e trasportati a Cervinia la mattina di martedì 5 luglio.
I due alpinisti non avevano con sé i documenti: dalle prime informazioni, però, uno sembrerebbe avere circa 30 anni.
È possibile che si tratti comunque di due cittadini svizzeri: l’allarme delle autorità era scattato lunedì 4 luglio, in seguito al mancato rientro a valle della cordata.
I cadaveri sono stati trovati a circa 3.100 metri di quota, nella zona della Cresta del Leone. Un altro dramma a pochi giorni dalla tragedia della Marmolada.
Un volo di 400 metri nel vuoto
Sembra che i due alpinisti siano precipitati per circa 400 metri: stando al luogo di ritrovo, infatti, è possibile che l’incidente sia avvenuto nella zona del Colle del Leone, a 3.581 metri di quota.
La dinamica
L’ipotesi più probabile è che uno dei due alpinisti sia scivolato, trascinandosi dietro il compagno di cordata.
L’altra pista è che entrambi siano stati colpiti da una grande pietra.
I familiari potrebbero fornire informazioni utili sull’incidente, se a conoscenza dell’itinerario seguito.
Al momento, l’unica certezza è una prenotazione, per la sera di sabato 2 luglio, al rifugio Capanna Carrel (3.830 metri): non si sa se l’abbiano effettivamente raggiunto e se procedessero in salita o in discesa.
Gli accertamenti sono affidati al Soccorso alpino della guardia di finanza di Cervino.