Coronavirus, Roma: funerale causa focolaio come in Molise
Come successo a Campobasso, anche nella Capitale un cluster di contagio dopo le esequie di un anziano. Monta la polemica
La fase 2 ha i suoi rischi. Lo si sa. Lo si sapeva. Se ne sono accorti a Roma dove è scoppiato un piccolo focolaio dopo un funerale. Sarebbero già una cinquantina i casi accertati dall’Asl Roma 1, come comunicato dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. Un “cluster“, in gergo tecnico-medico, che si era verificato già qualche settimana fa in Molise, per la precisione a Campobasso.
Il bollettino della Regione Lazio parla chiaro: come riporta Il Messaggero, si è verificato un cluster familiare dovuto alla partecipazione a un funerale: 24 presenti, 18 contagiati, appartenenti a quattro nuclei familiari ora in isolamento, adulti e bambini, tutti positivi.
Secondo alcune ricostruzioni il “paziente zero” di questo cluster sarebbe stato un anziano, morto in casa anche a causa del Covid-19 che si sarebbe sommato ad altre complicazioni di salute. Ai funerali, sempre secondo questi rumors, qualche abbraccio sarebbe scappato tra i familiari, da qui il contagio tra 4 nuclei familiari, tutti imparentati che vivono in altrettante villette a schiera al Municipio XV di Roma nord tra Prima Porta, Santa Cornelia e Valle Muricana, arrivano smentite.
Ma gli abitanti di questa piccola zona rossa non ci stanno alle voci messe in giro. “Il funerale non c’entra niente, non siamo degli irresponsabili che si abbracciano e si baciano e non capiamo perché la Regione Lazio abbia dato questa informazione” sono le parole riportate dal quotidiano romano attribuite a uno dei parenti dell’anziano. Secondo i familiari il nonno in questione non sarebbe morto di Covid-19 e comunque nessuno si sarebbe abbracciato al funerale, anche nel caso uno dei partecipanti (tutti autorizzati a quanto pare) fosse positivo asintomatico.
Il mistero resta. Intanto il Comune di Roma ha messo in isolamento la zona. I volontari della Croce rossa che portano alle famiglie in quarantena gli approvvigionamenti.
Un caso simile si è verificato recentemente in Molise. Dove si era registrato un improvviso aumento di contagi di coronavirus, quasi tutti legati al cluster nella comunità rom di Campobasso che lo scorso 30 aprile aveva celebrato un funerale. In merito a questo focolaio, i cui casi sono saliti a 73 in appena 10 giorni,