Copenaghen, studente romano salva un uomo che stava annegando nel canale: "Ma non chiamatemi eroe"
Il fatto è avvenuto nel canale Christianshavns. Lo studente romano Luca Morelli era al pub con alcuni amici quando ha visto un uomo in difficoltà
Copenaghen. Alcuni ragazzi trascorrono una serata in compagnia in un pub lungo il Christianshavns, il canale che attraversa la città. Fra di loro c’è Luca Morelli, un giovane italiano che si trova in Danimarca per motivi di studio. Luca a un certo punto nota del movimento nell’acqua: un uomo è caduto e non riesce a trasportarsi verso la riva. Luca allora si tuffa nelle acque gelide e lo salva.
“L’ho visto con la coda dell’occhio, è stata una questione di secondi perché la testa era già quasi sott’acqua”, dice Luca intervistato da ‘Il Messaggero’.
A Copenaghen per studiare Antropologia
Luca Morelli ha 26 anni ed è nato e cresciuto a Tor Bella Monaca. Si trova attualmente in Danimarca per un master in Antropologia. Il fatto è avvenuto nella serata di domenica 27 novembre.
“Ho capito subito che quell’uomo era in difficoltà – dice Luca – con la corrente che lo spingeva lontano dalla riva. Insieme a un amico, abbiamo preso una delle barchette parcheggiate sul greto. L’abbiamo spinta nel canale e abbiamo remato con forte intensità. Intanto chiamavamo quell’uomo, cercavamo di capire in che condizioni fosse”.
L’uomo nel canale era svenuto
Ma l’uomo caduto nel canale, che come poi si scoprirà è un 40enne di nome Lars, non rispondeva ai richiami: era svenuto mentre la corrente lo portava via.
“Il corpo veniva trascinato – dice Luca – e noi eravamo in scia, ma ho capito che non c’era più tempo. Che ogni secondo era prezioso per salvargli la vita. Non ci ho pensato un istante, mi sono tuffato dalla barchetta e l’ho raggiunto a nuoto. Gli ho messo subito la testa fuori dall’acqua e poi l’ho portati verso la riva”.
La zona della movida lungo il canale Christianshavns di Copenaghen, immagine di repertorio.
Lars è stato così recuperato e portato a riva. Le ambulanze, chiamate dagli amici di Luca, sono arrivate poco dopo e i sanitari si sono accertati delle condizioni di salute del salvato e del salvatore.
“Non chiamatemi eroe”
“Per l’adrenalina non ho sentito neanche freddo lì per lì“, confessa Luca.
Il quale fa anche una raccomandazione alla stampa: “Non chiamatemi eroe, ho solo fatto quello che avrebbe fatto chiunque al mio posto”.