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Gianluca Di Gioia ucciso a Marsa Alam da uno squalo tigre, la versione ufficiale dell'Egitto sulla morte

Cosa è emerso nell'inchiesta in Egitto sulla morte di Gianluca Di Gioia, il turista italiano ucciso da uno squalo a Marsa Alam

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Una vacanza trasformata in tragedia. In Egitto emergono i primi elementi dell’inchiesta sulla morte di Gianluca Di Gioia, ucciso da uno squalo nelle acque di Marsa Alam. Un altro turista italiano è rimasto ferito nel tentativo di aiutare l’amico. Secondo gli investigatori egiziani i due erano andati in una zona in cui non è consentito nuotare.

Italiano ucciso da squalo, l’inchiesta in Egitto

Il ministero dell’Ambiente egiziano ha riferito che i due italiani attaccati da uno squalo nel Mar Rosso facevano il bagno in acque profonde e al di fuori della zona di balneazione.

È quanto emerge dalle prime indagini avviate sulla morte di Gianluca Di Gioia, il turista romano attaccato e ucciso da uno squalo domenica 29 dicembre mentre faceva snorkeling tra la spiaggia e la barriera corallina a Marsa Alam.

Squalo tigreFonte foto: 123RF
I turisti italiani sono stati attaccati da uno squalo tigre

Oltre all’inchiesta avviata dalla Procura di Qusair, sul caso è stata istituita una commissione speciale del ministero dell’Ambiente in coordinamento con il governatorato del Mar Rosso.

Intanto il tratto di mare dove è avvenuta la tragedia è stato chiuso alla balneazione almeno fino a martedì sera.

Gianluca Di Gioia ucciso a Marsa Alam da uno squalo tigre

Secondo quanto riporta Ansa, l’inchiesta ha confermato che l’italiano e l’amico rimasto ferito, Peppino Frappani, sono stati attaccati da uno squalo tigre lungo 2,5 metri.

Si tratta di una specie che il ministero egiziano aveva posto sotto sorveglianza e tracciamento satellitare lo scorso anno, dopo un incidente simile che ha coinvolto un turista russo.

Sotto sorveglianza erano state messe tre specie tra le tante che vivono nel Mar Rosso: il tigre, il mako e l’oceanico.

I precedenti

Non è la prima volta che gli squali attaccano bagnanti nel Mar Rosso, anche si stratta di eventi piuttosto rari.

Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration statunitense, solo circa una dozzina delle oltre 300 specie di squali sono state coinvolte in passato attacchi agli esseri umani.

L’ultimo caso prima di quello di domenica risale al giugno 2023, quando un turista russo era stato ucciso da uno squalo a Hurgada.

Nel settembre dello stesso anno uno squalo aveva strappato un braccio a una donna egiziana a Dahab, nel Sud del Sinai. Stessa sorte toccata nel 2020 a un turista ucraino.

Nel luglio 2022 sempre lungo le coste egiziane del Mar Rosso era stata attaccata e uccisa una donna austriaca.

Negli anni precedenti invece, tra il 1997 e il 2021, erano stati registrati cinque casi di attacchi fatali nel Mar Rosso.

L’aumento di episodi simili negli ultimi anni ha sollevato dubbi sul possibile cambiamento nelle dinamiche comportamentali degli squali causato dal riscaldamento globale.

gianluca-di-gioia-marsa-alam-squalo-tigre Fonte foto: Facebook Gianluca Di Gioia / ANSA
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