Prende una tachipirina due giorni prima e gli ritirano la patente. Il rischio dei farmaci con il nuovo Codice
Un utente segnala il ritiro della patente a causa di una tachipirina assunta due giorni prima del controllo al posto di blocco
“Ho preso una tachipirina due giorni fa. Patente ritirata e sequestro del veicolo: trattato al pari di un criminale”. È la segnalazione di un cittadino sui social. Alcuni medicinali possono infatti indurre in falsi positivi alle sostanze stupefacenti i controlli previsti dal nuovo Codice della Strada.
- Ritiro della patente per una tachipirina
- Il rischio di falsi positivi nei test antidroga
- Cosa cambia nel nuovo Codice della Strada
Ritiro della patente per una tachipirina
Ha scatenato il clamore sul web il racconto della disavventura vissuta da un automobilista italiano.
Su un popolare gruppo Facebook, l’utente ha raccontato di essere stato oggetto di ritiro della patente e di sequestro del veicolo.
Alcuni farmaci da banco possono causare falsi positivi ai test antidroga
L’uomo ha raccontato di essere stato “trattato al pari di un criminale”, suscitando il sostegno degli altri utenti del social.
Il motivo della severa sanzione sarebbe stata l’assunzione di tachipirina, avvenuta un paio di giorni prima il controllo al posto di blocco.
Il rischio di falsi positivi nei test antidroga
Il caso può sembrare estremo, ma il rischio che alcuni farmaci interferiscano nei test antidroga salivari è concreto.
Il Manuale Msd spiega infatti come ad esempio l’ibuprofene, uno degli antidolorifici più diffusi, possa dare un risultato falso positivo per la marijuana.
Possibilità di falsi positivi per le anfetamine vi è invece nel caso di utilizzo di antidepressivi o pseudoefedrina, il principio attivo dei farmaci contro raffreddore e riniti allergiche.
Ad aumentare il rischio di un falso positivo anche il consumo di alcuni alimenti, come i semi di papavero per gli oppiacei.
Cosa cambia nel nuovo Codice della Strada
Il rischio di falsi positivi poteva verificarsi anche con le precedenti norme del Codice della Strada, ciò che è cambiato sono le modalità di ricorso ai test.
In precedenza, era necessario l’accertamento da parte degli agenti di uno “stato di alterazione psicofisica” del conducente per effettuare il test antidroga.
Il nuovo Codice elimina questa circostanza, rendendo sottoponibile all’esame qualsiasi automobilista, a prescindere dalla sua condotta alla guida.
Diversa è la questione per chi utilizza medicinali o cannabis a scopo terapeutico e dietro regolare prescrizione medica.
In questi casi sarà la Commissione Medica Locale a giudicare, di volta in volta, i requisiti di idoneità psicofisica alla guida.