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Chiesto rinvio a giudizio per Daniela Santanché per il caso Visibilia: reazioni da opposizioni e maggioranza

Visibilia, richiesta di rinvio a giudizio per la ministra del Turismo Daniela Santanché: le opposizioni vanno all'attacco

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Daniela Santanché deve dimettersi: è il coro unanime delle opposizioni dopo che la ministra del Turismo di Fratelli d’Italia è stata raggiunta per il caso Visibilia dalla richiesta di rinvio a giudizio della procura. Il gup Tiziana Gueli deciderà verosimilmente dopo le elezioni Europee se mandarla a processo o meno.

Visibilia, richiesta di rinvio a giudizio per Daniela Santanché: opposizioni all’attacco

In casa Meloni c’è il timore che il rinvio potrebbe arrivare a ridosso del voto delle Europee. Al momento, comunque, Fratelli d’Italia fa quadrato attorno alla ministra. Dal partito sottolineano: “Nessuna richiesta di dimissioni per la ministra se non sarà un giudice terzo, il gup, a decidere l’avvio del processo”.

Di tutt’altro avviso le opposizioni che già hanno iniziato a chiedere a gran voce le dimissioni immediate. Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni chiamano in causa la Meloni che “non può tacere e lasciare la ministra al suo posto”.

Visibilia, richiesta di rinvio a giudizio per la ministra del Turismo Daniela Santanché: le opposizioni vanno all'attaccoFonte foto: ANSA

“Fratelli d’Italia è quel partito che esprime una ministra con una richiesta di rinvio a giudizio per truffa all’Inps sui fondi Covid, e contemporaneamente candida un no-vax appena sotto Giorgia Meloni”, tuona la segretaria del Pd, Elly Schlein.

“Ci aspettiamo che la presidente del Consiglio abbia un minimo di rispetto per le istituzioni e chieda le dimissioni di Santanché”, conclude la numero uno dei dem.

Dello stesso avviso il leader del M5s Giuseppe Conte: “Peccato che le liste europee siano ormai chiuse. Ora che per la ministra Santanché è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio, Meloni non farà più in tempo a farla dimettere e a candidarla per le Europee in compagnia di Sgarbi”.

“La permanenza di Santanché nel suo ruolo sarebbe uno schiaffo agli italiani e alla trasparenza che ogni governo dovrebbe garantire. Giorgia Meloni non può rimanere in silenzio o rinviare questa decisione, poiché è in gioco la credibilità della sua maggioranza”. Così il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Angelo Bonelli.

“La permanenza di Santanché nel suo ruolo sarebbe uno schiaffo agli italiani”, rimarca il deputato dem Arturo Scotto.

“La credibilità del governo italiano non può essere continuamente messa a repentaglio dal caso Santanchè. La richiesta di rinvio a giudizio della Procura nei confronti della ministra non aggiunge nulla a ciò che diciamo da mesi: le dimissioni sono una via obbligata per una questione di rispettabilità della politica”, sottolinea infine la deputata M5s Emma Pavanelli.

Salvini e Tajani difendono la ministra

La maggioranza fa scudo. Il ministro e leader della Lega Matteo Salvini: “No, non si dovrebbe dimettere. Lascio a lei la valutazione. Io sono addirittura a processo, oltre al rinvio a giudizio… sono un potenziale condannato. Quindi sceglierà lei. Non chiediamo le dimissioni di nessuno”.

“C’è una richiesta e quando ci sarà la decisione ne parleremo, non crea nessun imbarazzo al governo, spetta a Santanché decidere, io sono garantista”, il pensiero del ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

“Non cambia nulla sono garantista, sempre”, aggiunge il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari.

Portavoce Santanché attacca Schlein

Santanché non replica, ma lascia una dichiarazione il suo portavoce Salvatore Tramontano: “Schlein chiede rispetto per le istituzioni quando è la prima a tacere e non esprimere solidarietà di fronte alle offese sessiste rivolte al presidente Meloni”.

daniela-santanche-visibilia-rinvio-a-giudizio-processo-opposizioni Fonte foto: ANSA
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