Roma, Calenda strappa divieto per fumare in Campidoglio: il caso
Nel giorno del giuramento del nuovo sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il leader di Azione ha fatto parlare di sé per un gesto in Campidoglio
Nemmeno il tempo del debutto da consigliere eletto al Comune di Roma e Carlo Calenda fa subito parlare di sé. Nel giorno del giuramento del nuovo sindaco capitolino Roberto Gualtieri, davanti ai 48 neo-consiglieri, ai 12 assessori e a un centinaio di giornalisti, il leader di Azione si fa notare per un gesto che non è piaciuto soprattutto agli ex padroni di casa Cinque stelle. L’episodio è stato raccontato da Repubblica: per fare una pausa sigaretta dalle cinque ore di seduta, Calenda ha sradicato un cartello che indicava il divieto di fumo in un angolo all’aperto nella buvette del Campidoglio.
L’avviso era stato promosso e affisso nella scorsa consiliatura a guida M5s, dal consigliere Daniele Diaco, ma di sua iniziativa Calenda ha deciso di rimuoverlo per potere fumare anche in quella parte opposta a dove si trova il bar.
Così il consigliere ha riposto tolto il cartello plastificato dal muro, lo ha riposto tra le piante e si è acceso una sigaretta, seguito da uno stuolo di tabagisti, tra neoeletti e giornalisti, i quali al rimprovero dei controllori del Comune hanno risposto: “Ma il cartello lo ha tolto Calenda”.
È stato lo stesso leader di Azione a spiegare come sono andate le cose, riportato dal Corriere: “La cronaca è la seguente – ha raccontato Calenda – . Quando sono andato a prendere il caffè ho visto tutte persone che fumavano lì dietro e ho detto: ‘Ma che state a fare?’. Mi hanno fatto vedere questo cartellino plastificato e ho aggiunto: ‘Ma vi sembra decoroso fumare lì dietro (vicino a un condizionatore, ndr)? Visto che siamo all’aperto, fumiamo qua. Sarebbe questa la rivoluzione? Resto perplesso'”.