Elezioni comunali, acceso botta e risposta tra Conte e Calenda
Scambio di attacchi e insulti tra il leader di Azione Carlo Calenda e il capo politico del M5S Giuseppe Conte
Calenda “arrogante”, Conte “campione di qualunquismo”. Si alzano i toni dello scontro politico tra Carlo Calenda e Giuseppe Conte, che nelle ultime ore e giorni si sono scambiati diversi attacchi, insulti e punzecchiature. Al centro del botta e risposta i risultati delle elezioni amministrative e il gioco delle alleanze in vista dei ballottaggi di Roma e Torino.
Ad accendere la miccia è stato il leader di Azione, arrivato terzo al primo turno delle Comunali di Roma con il 19,8%, davanti alla sindaca uscente Virginia Raggi, che ha preso il 19,1%.
Calenda, che non ha mai nascosto la poca considerazione che ha del Movimento Cinque Stelle, ha dichiarato di essere disposto ad appoggiare Gualtieri al ballottaggio alla condizione che i cinque stelle restino fuori dalla Giunta. “Io sono pronto – ha detto – a allearmi con il Pd se sceglie il modello Draghi che è alternativo al modello Conte, questo è il progetto politico di Azione”.
Immediata la replica di Giuseppe Conte: “Carlo Calenda fa un suo percorso politico autoreferenziale e noi glielo lasciamo fare tranquillamente. Siamo orgogliosamente forti della nostra tradizione e della nostra storia. Lui si affaccia adesso alla politica, si è presentato a Roma. Ma essere una forza nazionale è un’altra prospettiva”.
“Quindi, gli auguriamo buona fortuna del suo cammino, ma è molto all’inizio di un cammino politico che possa vantare un percorso nazionale. Quindi, dettare condizioni agli altri mi sembra quantomeno arrogante“.
A queste parole dell’ex premier Calenda ha risposto così sui social: “Giuseppe Conte ieri mi ha attaccato spiegando la sua magnifica storia di coerenza e serietà. Per essere chiari considero Conte campione di qualunquismo e trasformismo“.
“Non gli ho mai sentito fare – ha aggiunto – un ragionamento interessante o affrontare una questione con competenza. Detesto le sue furbizie sui decreti sicurezza e le sue giravolte da sovranista a riformista a seconda dell’opportunità”.