Omicidio di Leporano, parla l'altro figlio di Silvana La Rocca: parole dure contro il fratello killer
Parole dure quelle dell'altro figlio di Silvana La Rocca, vittima del brutale omicidio a Leporano. Il fratello del killer vorrebbe la pena capitale
È a dir poco sconvolto, rabbioso Enea Dettori, l’altro figlio di Silvana La Rocca, 73enne di Leporano vittima dell’omicidio avvenuto per mano di Salvatore Dettori, rivelatosi un killer a sangue freddo e dal profilo controverso. Suo fratello lo ha descritto come autoritario, distante e di carattere difficile, ma mai avrebbe immaginato una tragedia simile, pur avendolo visto peggiorare negli anni. Il suo giudizio è severo: per Salvatore desidera il massimo della pena possibile, arrivando a pronunciare parole forti.
- Omicidio Leporano: il profilo del killer
- Silvana La Rocca, la rabbia dell'altro figlio
- L'ipotesi dei problemi psichici: cosa dice il fratello del killer
Omicidio Leporano: il profilo del killer
Quando un uomo arriva a desiderare la pena di morte per suo fratello c’è ben poco da aggiungere. È un iperbole che però sintetizza appieno lo stato d’animo di Enea Dettori, il fratello del killer di Marina di Leporano.
Sua madre, Silvana La Rocca, è stata vittima di un omicidio orribile, brutalmente assassinata dall’altro figlio, Salvatore Dettori di 46 anni.
L’omicidio di Silvana La Rocca è avvenuto a Marina di Leporano, Taranto
Una persona dai contorni tutti da decifrare, capace di infliggere ripetute coltellate a nuca, gola e addome della donna, fino alla barbarie di strapparle il cuore dal torace con le proprie mani.
Silvana La Rocca, la rabbia dell’altro figlio
Alla tragica notizia Enea, trasferitosi a Parigi nel 2019 per lavoro, è tornato immediatamente a Taranto, affidandosi a un’avvocata.
“È un abbrutimento della persona, di quella persona che non è più mio fratello” ha affermato al Corriere Enea Dettori. “Ha distrutto la mia famiglia, mia madre ha dato la vita per lui e lui gliel’ha distrutta”.
Un rapporto tra fratelli, il loro, che non è mai decollato. “Abbiamo caratteri non compatibili, non ci siamo mai detti buon compleanno e non ci sentiamo mai al telefono perché non ci siamo mai cercati”.
“L’unico contatto in comune era mia madre, ho sempre sperato che potessimo fare cose da fratelli, ma mio fratello ha sempre avuto un carattere scontroso, autoritario, come se noi dovessimo fare sempre tutto quello che voleva lui e più passavano gli anni e più peggiorava il carattere” ha aggiunto.
L’ipotesi dei problemi psichici: cosa dice il fratello del killer
Il racconto di Enea Dettori è ricco di particolari: Salvatore vessava da anni la madre, approfittando di lei e maltrattandola, al punto di averle consigliato varie volte di vendere la casa e andare via.
“Per me e per tutta la famiglia lui vaneggiava, lo sopportavamo, lo assecondavamo e basta” ha raccontato il fratello del killer, che però resta sorpreso davanti ad alcuni dettagli emersi, come le ossessioni per vampiri e cannibalismo.
“Siamo rimasti tutti scioccati da queste cose. Mai ha detto queste cose a noi, ci siamo rimasti quando l’abbiamo saputo e perciò penso che sia tutta una montatura per passare per pazzo” ha sostenuto. “Ha sempre vaneggiato di come è stato cacciato dal lavoro, della sua rabbia, ha sempre incolpato mia madre dei suoi problemi”.
Poi arrivano le parole più dure. “Mio fratello ha disonorato il nome della mia famiglia, ha disonorato tutti. Non oso immaginare la paura che ha provato mia madre in quei momenti, vedere suo figlio che l’attaccava. Io non dormo la sera per questa cosa. Per me lui è morto. Fosse per me, pena capitale”.