Giuditta Capecchi contro Provedel, denuncia del portiere della Lazio all'ex compagna sul figlio: la risposta
Scambio di accuse fra gli ex fidanzati Ivan Provedel e Giuditta Capecchi. Il portiere della Lazio lamenta di non riuscire a vedere il figlio, ma la ex sostiene una versione diametralmente opposta
Finisce a carte bollate fra il portiere della Lazio Ivan Provedel e l’ex fidanzata Giuditta Capecchi: lo sportivo ha accusato la donna di impedirgli di vedere il figlio. La diretta interessata ha replicato, tramite il suo legale, rigettando ogni addebito e sostenendo che sarebbe Provedel, al contrario, a trascurare i suoi doveri di genitore.
Provedel accusa Capecchi
Secondo la versione di Ivan Provedel, portiere della Lazio e della Nazionale, l’ex Giuditta Capecchi impedirebbe i suoi incontri con il figlio di tre anni Alexander, contravvenendo così agli accordi previsti.
Come scrive Il Messaggero, non è però chiaro se Provedel e Capecchi avessero stabilito un accordo formale sulla gestione del tempo da trascorrere con il figlio. Fra i due potrebbe esserci dunque solo un accordo verbale. Così come non è noto se il braccio di ferro riguardi l’interpretazione o l’applicazione di precedenti intese.
Ivan Provedel.
La versione di Giuditta Capecchi
Provedel, scrive l’edizione romana de La Repubblica, avrebbe espresso profondo dispiacere per la situazione e determinazione nel far valere il proprio diritto di mantenere un legame stabile e regolare con il figlio.
“L’affermazione non solo è falsa, ma anche calunnatoria“, ribatte l’avvocato della Capecchi, come riporta il quotidiano. “La signora Capecchi non ha mai ostacolato la frequentazione e visita da parte del padre e anzi ne ha sempre favorito gli incontri. Di contro, la signora Capecchi ha più volte richiamato ai propri doveri genitoriali il padre”.
La ex del portiere della squadra laziale, perciò, “comunica infine di tutelare le proprie ragioni e diritti, nonché quelli del proprio figlio, in tutte le sedi giudiziarie”.
Deciderà il tribunale
Come riporta Il Messaggero, il legale di Ivan Provedel avrebbe già prodotto una corposa documentazione a sostegno delle tesi del proprio assistito, mentre la controparte non è stata sentita dai pm, e non avrebbe presentato controdeduzioni o memorie difensive.
La palla passa ora ai giudici della Capitale, che verificheranno la fondatezza delle accuse di entrambe le parti e prenderanno una decisione.