Cadavere mummificato in casa ad Ancona, trovato a quattro anni dalla morte: l'autopsia sul corpo dell'anziano
Il cadavere dell'uomo è stato trovato mummificato nella casa di Ancona dal fratello, con cui non aveva rapporti da anni: sarebbe morto nel sonno
Risale a oltre quattro anni fa la morte dell’uomo mummificato in casa ad Ancona. Lo ha stabilito l’autopsia sul cadavere del 71enne trovato nel pomeriggio di venerdì 5 gennaio dal fratello, che era tornato nel capoluogo marchigiano per cercare di ricucire i rapporti rovinati ormai da molto tempo.
L’autopsia
Secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino, a causa dell’avanzato stato di decomposizione del corpo non è stato possibile risalire alla data esatta della morte, ma dagli elementi analizzati e dalle evidenze raccolte all’interno dell’appartamento il medico legale è riuscito a stabilire che il decesso si è verificato almeno quattro anni fa.
Del cadavere sarebbe rimasto poco più che le ossa, circostanza che ha reso difficoltosa l’identificazione della vittima: adesso mancherebbe soltanto la conferma che il dna prelevato dal corpo coincida effettivamente con quello del 71enne che abitava nell’abitazione di famiglia.
Le indagini sulla morte
Per l’assenza di segni di violenza sui resti del cadavere il medico legale Antonio Montana, incaricato dal pubblico ministero della Procura di Ancona Marco Pucilli, sarebbe riuscito a escludere la morte per omicidio.
Secondo i risultati dell’autopsia, l’anziano sarebbe morto nel sonno a causa di un malore, mentre era disteso sul divano letto del soggiorno. Da allora nessuno degli inquilini del palazzo di dieci piani dove viveva si sarebbe accorto di nulla.
Il ritrovamento
Nell’appartamento dell’uomo il calendario appeso al muro era rimasto fermo al 2018, così come di quell’anno erano una rivista e una bolletta mai pagata trovate all’interno dell’abitazione.
L’uomo era tornato nella casa di famiglia ad Ancona dopo aver vissuto per anni a Roma, dove aveva esercitato la professione di geometra. Nel capoluogo marchigiano, però, non c’era nessuno che lo andasse a trovare, pochi amici e nessun familiare, come il fratello residente a Roma, con il quale si era allontanato da tempo.
L’ultima volta che i due si erano visti risale all’estate del 2017, quando, dopo la morte della madre, avevano avuto un litigio che li aveva portati a non rivolgersi più la parola.
“Sono partito da Roma con l’obiettivo di stare con lui un po’ di tempo – ha detto a Il Resto del Carlino il fratello 70enne – Davvero non potevo immaginare che mi sarei trovato davanti a questa storia tragica, tant’è che le chiavi della casa di Gianni qui ad Ancona non le avevo prese. Gli volevo fare una sorpresa, dopo così tanti anni in cui non eravamo rimasti in contatto, cercare di ripianare le tensioni. In fondo è sangue del mio stesso sangue…”.
“Al cellulare non mi ha mai risposto e quando ho suonato al campanello di casa, sia del portone che dell’appartamento, nessun segnale. Alla fine ho allertato le forze dell’ordine che hanno mandato i vigili del fuoco” ha raccontato.
“Mi tremavano le gambe quando sono entrato in casa – ha aggiunto – Non potevo credere che mio fratello fosse morto. È stato terribile, dopo tutto questo tempo in cui tra noi è calato il silenzio. Quanto è successo è anche colpa mia, ma com’è stato possibile che i vicini di casa all’epoca non si siano accorti della sua morte?“