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15enne morta impiccata a Piazza Armerina, i misteri sul suicidio dopo l'autopsia: cosa non torna

L’autopsia sul corpo della 15enne morta a Piazza Armerina ha rivelato che la giovane era legata con una corda dell'altalena: dubbi sul suicidio

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Aumentano i dubbi sulla vicenda di Piazza Armerina, dove una 15enne è stata trovata impiccata in un apparente caso di suicidio: i risultati dell’autopsia sul corpo della giovane hanno difatti evidenziato che la ragazza aveva collo, addome e piedi legati con una corda dell’altalena.

L’autopsia sul corpo della quindicenne

La tragica morte di Larimar Annaloro, la quindicenne trovata impiccata a Piazza Armerina (Enna) il 17 novembre scorso, continua a sollevare interrogativi: gli esiti preliminari dell’autopsia hanno evidenziato difatti elementi che gli inquirenti hanno definito “anomali”.

Secondo quanto riportato da ANSA, alcune caratteristiche della scena risultano poco compatibili con un suicidio, a partire dal fatto che la giovane Larimar Annaloro avesse collo, addome e piedi legati con una corda dell’altalena e le mani libere.

Piazza Armerina autopsia suicidioFonte foto: © 2024 OpenMapTiles | © 2024 OpenStreetMap contributors | © 2024 TomTom | Tuttocittà
Piazza Armerina, dove si è verificato il presunto suicidio di una quindicenne, messo ora in dubbio dai risultati dell’autopsia

Secondo l’esame autoptico, l’osso cervicale della giovane non era spezzato e, sebbene sia stata ritrovata legata a un albero posizionato in mezzo al terreno, le sue scarpe erano pulite. I prossimi accertamenti medico-legali, uniti alle analisi ambientali e alle testimonianze raccolte, punteranno quindi a stabilire con certezza le cause della morte, senza escludere eventuali responsabilità di terzi.

Le indagini oltre il suicidio

Le indagini sul caso si stanno concentrando anche sull’ambiente scolastico frequentato dalla ragazza, con particolare attenzione ai rapporti con i suoi compagni. Oltre ai dispositivi elettronici di Larimar, la Procura dei Minori di Caltanissetta ha disposto il sequestro dei telefonini anche di 8 ragazzi, conoscenti e compagni di scuola di Larimar.

Si indaga per istigazione al suicidio, con l’idea che la ragazza fosse a conoscenza dell’esistenza di alcune sue foto intime che sarebbero potute diventare pubbliche, motivo per il quale i sequestri di smartphone, tablet e computer serviranno per la ricerca di messaggi, conversazioni o altri indizi utili.

C’è poi il litigio avvenuto davanti scuola la mattina nella quale Larimar Annaloro è morta, alla presenza di decine di giovani, con l’ex fidanzato, accusato di aver avuto un rapporto con la 15enne di averne diffuse foto intime.

La tragedia a Piazza Armerina

Larimar Annaloro è stata trovata morta impiccata nel giardino di casa a Piazza Armerina (Enna) il 17 novembre 2024. Inizialmente considerato un caso di suicidio, la vicenda ha assunto contorni più complessi dopo l’autopsia, che ha evidenziato elementi definiti “anomali”.

Gli inquirenti al momento mantengono aperte tutte le ipotesi, dall’atto volontario a eventuali responsabilità di terzi, cercando di ricostruire il contesto personale e sociale della giovane. La vicenda ha colpito profondamente la comunità e acceso il dibattito sulla necessità di supporto psicologico per i giovani.

Intanto Milena Ruffini, legale della famiglia della giovane, ha chiesto ufficialmente un incontro alla preside della scuola, senza però avere risposta alcuna: “Stiamo compiendo accertamenti su quanto acquisito, solo a quel punto decideremo se procedere con una denuncia” ha poi chiarito l’avvocato.

carabinieri-2 Fonte foto: iStock
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