Brexit, accordo raggiunto tra Regno Unito e Ue: cosa cambia
C'è l'intesa tra Regno Unito e Unione europea sulla Brexit: l'annuncio di Londra. Cosa cambia adesso
Raggiunto l’accordo commerciale post-Brexit tra l’Unione europea e il Regno Unito. La fumata bianca è arrivata dopo mesi di estenuanti negoziati: ad annunciarlo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il premier britannico Boris Johnson. Il testo di 2000 pagine circa allontana l’incubo di un traumatico “no deal” commerciale. Il Regno Unito esce dal programma Erasmus.
L’intesa, raggiunta in extremis, entrerà in vigore dal primo gennaio 2021, scadenza della fase di transizione post divorzio, seppure soggetta alle ratifiche parlamentari. Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha annunciato che “il Parlamento esaminerà ora l’accordo e deciderà sul consenso durante il nuovo anno”.
L’accordo di libero scambio definito oggi con l’Ue sul dopo Brexit, ha dichiarato Downing Street, rispetta “tutte le promesse fatte al popolo britannico” dal governo di Boris Johnson sul recupero della sovranità da parte del Regno Unito. Il testo, inoltre, rispecchia la volontà popolare “espressa nel referendum” del 2016.
L’accordo di libero scambio post Brexit, ha detto Boris Johnson, ci aiuterà a “difendere i posti di lavoro” nel Regno Unito e allo stesso tempo di “riprendere il nostro destino nelle mani” uscendo dal mercato unico e dall’unione doganale dal primo gennaio 2021 per “prosperare” facendo fruttare nuove opportunità, oltre che per concentrarci nella battaglia contro il Covid che è al momento “la nostra priorità numero uno”.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, durante una conferenza stampa congiunta con il capo negoziatore Ue Michel Barnier, ha annunciato: “Abbiamo finalmente trovato un accordo, è buono, equilibrato e la cosa più responsabile da fare per entrambe le parti”.
“Ora è tempo di voltare pagina – ha aggiunto – e guardare al futuro, il Regno Unito è un Paese terzo ma resta un partner, condividiamo gli stessi valori e interessi, staremo spalla a spalla per ottenere obiettivi comuni” come quelli sul clima.
“L’orologio si è fermato – ha detto Barnier -, oggi è una giornata di sollievo ma anche di tristezza. Malgrado questo accordo ci saranno veri cambiamenti dal primo gennaio per molti cittadini e molte imprese, e ciò è la conseguenza della Brexit”.
Il capo negoziatore Ue ha affermato nel corso della conferenza stampa che il “Regno Unito ha deciso che non parteciperà al programma Erasmus” e “ce ne dispiace”.
Brexit, i contenuti dell’acccordo di libero scambio
L’accordo di libera scambio con il Regno Unito copre non solo il commercio di beni e servizi, ma, riporta l’Ansa, anche un’ampia gamma di altri settori di interesse europeo quali investimenti, concorrenza, aiuti di Stato, trasparenza fiscale, trasporto aereo e stradale, energia e sostenibilità, pesca, protezione dei dati, e coordinamento della sicurezza sociale.
La Commissione Ue spiega che prevede zero tariffe e zero quote su tutte le merci che rispettano le regole di origine appropriate. Entrambe le parti si sono impegnate a garantire una solida parità di condizioni mantenendo elevati livelli di protezione in settori come la protezione ambientale, la lotta ai cambiamenti climatici e il prezzo del carbonio, i diritti sociali e del lavoro, la trasparenza fiscale e gli aiuti di Stato, con un meccanismo vincolante per la risoluzione delle controversie e la possibilità per entrambe le parti di adottare misure correttive.
Secondo una analisi di Coldiretti l’accordo salva 3,4 miliardi di euro di esportazioni agroalimentare in Gran Bretagna che è l’unico settore del Made in Italy che è cresciuto nel 2020 Oltremanica nonostante la fase recessiva provocata dalla pandemia.
La Gran Bretagna, sottolinea la Coldiretti, si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti. “È stato evitato l’arrivo di dazi e ostacoli amministrativi e doganali alle esportazioni Made in Italy” ha sottolineato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
“A preoccupare – continua Coldiretti – erano anche i rischi sulla mancata tutela giuridica dei prodotti a indicazioni geografica e di qualità (Dop/Igp) che incidono per circa il 30% sul totale dell’export agroalimentare Made in Italy e che, senza protezione europea, rischiavano di subire la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione inglesi e da Paesi extracomunitari”.
Brexit, accordo raggiunto: le reazioni
L’accordo raggiunto oggi sulla Brexit ha una “portata storica”. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel in una nota. Con l’accordo “poniamo le basi per un nuovo capitolo nelle nostre relazioni con la Gran Bretagna” che, “anche fuori dall’Europa, resterà un importante partner per la Germania e per l’Ue”.
“Bene l’accordo Ue con il Regno Unito. Interessi e diritti di imprese e cittadini europei garantiti. UK partner centrale e alleato per l’unione e per l’Italia”. Così il premier Giuseppe Conte su Twitter.
Un ottimo risultato”, scrive su Twitter il commissario europeo Paolo Gentiloni. “Ora guardiamo avanti nei rapporti tra Europa ed il Regno Unito. Ma non è un lieto fine. La Brexit ci ricorderà quanto è pericoloso alimentare l’illusione nazionalista”.
“L’unità e la fermezza europee hanno dato i loro frutti. L’accordo con il Regno Unito è essenziale per proteggere i nostri cittadini, i nostri pescatori, i nostri produttori. Faremo in modo che sia così. L’Europa va avanti e può guardare al futuro, unita, sovrana e forte”. Lo scrive su Twitter il presidente francese Emmanuel Macron.
Nicola Sturgeon, primo ministro del governo locale scozzese, ha reagito all’annuncio giunto da Bruxelles rilanciando la sua sfida per l’indipendenza: “È tempo” che la Scozia diventi uno Stato sovrano, “una nazione europea indipendente”, ha twittato a caldo.