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A che punto sono le indagini di Kata scomparsa a Firenze, il dettaglio sui rapitori del procuratore Tescaroli

Il punto sulle indagini di Kata, scomparsa a Firenze da 51 giorni: parla il procuratore Tescaroli

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Sono passati 51 giorni dalla scomparsa di Kataleya Alvarez, la bambina peruviana di cinque anni, svanita nel nulla dall’ex hotel Astor di Firenze, lo stabile occupato in cui viveva insieme alla famiglia. Della bimba nessuna traccia ma le ricerche vanno avanti, gli investigatori stanno lavorando nel massimo riserbo.

Nessuna richiesta di riscatto

Delle indagini sul caso ha parlato nelle ultime ore il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, che dirige le indagini insieme con i pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda.

Intervistato da La Nazione, il magistrato ha rivelato che dal 10 giugno a oggi non è arrivato alcun segnale da eventuali rapitori della piccola Kata. Nessuna richiesta di riscatto o avvertimenti ai genitori della bambina scomparsa.

Non è arrivato alcun tipo di messaggio, “a nessuno, sotto alcuna forma. Nessuna richiesta esplicita”, ha detto Tescaroli.

Si cerca tra i filmati della videosorveglianza

Alla domanda se gli inquirenti pensano che la bambina “sia morta”, il magistrato risponde: “Speriamo di no”.

Per quanto riguarda le indagini, a che punto siano e quali siano le piste che si stanno seguendo, Tescaroli ovviamente non entra nel merito, spiegando che si tratta di “attività coperte dal segreto istruttorio”.

A che punto sono le indagini di Kata scomparsa a Firenze, il dettaglio sui rapitori del procuratore TescaroliFonte foto: ANSA
 I genitori di Kataleya Alvarez

Il magistrato comunque aggiunge che gli investigatori non stanno andando dietro a “vaneggiamenti” o fantasticherie”: “Continuiamo a vedere e rivedere, a studiare i filmati delle telecamere degli impianti di videosorveglianza. Abbiamo cercato e cerchiamo gli elementi obiettivi, oggettivi, da valutare nel loro insieme”.

L’ipotesi del sequestro

Al momento la pista che sembra essere prevalente è quella del sequestro come ritorsione, maturata nell’ambito del racket degli affitti abusivi nello stabile occupato.

Secondo quanto emerso, nell’ex hotel Astor era in corso uno scontro tra due o tre fazioni per il controllo della gestione delle stanze. Gli inquirenti comunque non escludono alcuna ipotesi, compresa la pista della pedofilia.

kata-scomparsa-indagini Fonte foto: ANSA
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