La rabbia della madre di Kata scomparsa a Firenze: "È viva, sento tanta indifferenza perché siamo stranieri"
A un mese esatto dalla scomparsa, parla Katherine Alvarez, mamma di Kata scomparsa a Firenze: per lei è viva e l'Italia non fa abbastanza
Oggi, 10 luglio 2023, è passato un mese esatto dalla scomparsa di Kata: la bimba di 5 anni è sparita nel nulla dall’ex hotel Astor di Firenze e da allora le indagini puntano a far luce sul suo mistero. Per la madre, la figlia è ancora viva ma lo Stato italiano non starebbe facendo abbastanza per trovarla.
- Per Katherine Alvarez la figlia è ancora viva
- Le accuse contro l'Italia: "Sento una grandissima indifferenza"
- L'ultima pista legata al furgone diretto in Romania
Per Katherine Alvarez la figlia è ancora viva
Trenta lunghi giorni da quel pomeriggio nel quale si sono perse le tracce di Kataleya Chicllo Alvarez: stava giocando negli spazi dell’ex hotel Astor di Firenze, da settembre 2022 occupato da circa 140 abusivi, in larga parte famiglie straniere con bambini.
Per chi indaga potrebbe trattarsi di un sequestro di persona messo in atto per chiedere un riscatto, uno scenario legato al racket delle camere della struttura. Tanti gli indizi così come le false piste, che al momento non hanno portato al ritrovamento della bambina.
Una foto segnaletica di Kata, 5 anni
La madre, Katherine Alvarez, però è convinta che non tutto sia perduto: “L’unica cosa che sento è che è ancora viva. Ho questa sensazione, spero di non sbagliarmi. Per il resto sono confusa” ha detto in un’intervista a Il Messaggero.
Le accuse contro l’Italia: “Sento una grandissima indifferenza”
Al quotidiano, la donna di origini peruviane, venuta in Italia in cerca di un futuro migliore, ha ammesso di non avere assolutamente idea di dove possa essere Kata: “Non saprei nemmeno dove cominciare a cercarla. Stiamo male. Un mese senza sapere nulla della mia bimba è un’eternità”.
Non esclude che possano averla portata all’estero, “Per questo voglio che la sua foto venga condivisa anche fuori dall’Italia”. Tramite il passaparola, la foto della bambina sta girando nelle varie comunità peruviane e non solo in Francia e Germania.
Dall’Italia, invece, non sente molta solidarietà: “Sento una grandissima indifferenza da parte di tutti. Non so se dipende dal fatto che siamo stranieri. Nessuno si è avvicinato a me, a dirmi cosa fare. Nessuno di importante, nemmeno il sindaco. Ho solo l’aiuto del mio avvocato”.
Katherine Alvarez si è invece rivolta direttamente alla premier Giorgia Meloni – “Siccome è una persona molto importante, ed è anche una mamma” – chiedendole di aiutarla a far girare la foto di sua figlia.
L’ultima pista legata al furgone diretto in Romania
Sul fronte indagini, la Procura sta visionando attentamente le immagini reperite da una vicina ditta edile. Attorno all’ora della scomparsa di Kata, viene visto un furgone bianco caricare qualcosa e poi ripartire. Alcuni residenti hanno segnalato inoltre furgoni diretti verso la Romania.
“Non lo so. Ci sta che, se finora non l’hanno trovata qui, possa essere stata portata in un altro Paese. Devo pensare a tutto” ha detto la madre, commentando la possibile pista. Le ricerche, secondo lei, si sono concentrate troppo attorno all’hotel: “Gli investigatori hanno perso 10-11 giorni a cercare sempre nell’hotel, quando si sapeva sin dal primo giorno che non era lì”.
Kata sembra “sia stata inghiottita in un buco nero. Non ci sono tracce” e dopo un mese resta il mistero su dove possa essere finita. La madre però è fiduciosa: può essere ancora viva e trovarla è imperativo.