Video di Roberto Vecchioni in lacrime per gli studenti di Pisa manganellati: il cantante piange in diretta tv
Roberto Vecchioni, ospite a In altre parole, piange alla vista del video degli scontri tra forze dell'ordine e studenti: "Non devono succedere"
Roberto Vecchioni è scoppiato in lacrime nella trasmissione In altre parole. Il motivo del pianto è il video degli studenti manganellati dalla polizia negli scontri a Pisa e Firenze. Anche massimo Gramellini ha commentato il video, confessando che non riusciva a credere a quanto aveva visto: “Mi sembra talmente sproporzionata la cosa”.
Roberto Vecchioni piange
Nella trasmissione di La7 In altre parole, mentre si parlava degli scontri a Pisa e a Firenze, è stato mostrato il video che ha fatto il giro d’Italia. Nella ripresa amatoriale si vedono le forze dell’ordine pesantemente vestite, con scudo e manganelli, fronteggiare un gruppo di studenti e studentesse (tra i 14 e i 18 anni) disarmati e con le mani alzate in segno di pace.
Alla vista della scena, riprodotta di fronte agli ospiti, Roberto Vecchioni si ritrova in lacrime e mentre piange commenta: “Non sono cose da vedere queste. Anzi si devono vedere, ma non sono cose che possono succedere. Non devono succedere, noi non siamo così”.
Le parole di Gramellini su Pisa
Dopo le parole del cantautore e un applauso commosso, anche Massimo Gramellini commenta: “Confesso che la prima volta che ho visto questo video, non ci riuscivo a credere. Mi sembra talmente sproporzionata la cosa”.
Ha inoltre sottolineato quanto sia incoerente giudicare i giovani come disinteressati alla politica se “appena si alzano dal divano, si staccano dal cellulare ed escono di casa per andare in piazza, con i loro corpi a far sentire la loro voce su una questione che, giusta o sbagliata che sia, è lo Stato a sdraiarli per terra a colpi di manganello”.
La posizione di Mattarella sugli studenti
La posizione di Sergio Mattarella trova il suo spazio anche nella trasmissione, dove Gramellini fa notare che “è toccato a uomo di 82 anni che di mestiere fa il Presidente della Repubblica a ricordare al governo che, usare i manganelli contro dei giovani che esprimono il loro dissenso in modo anche aspro ma non violento, è un fallimento”.
Le parole del presidente della Repubblica, rivolte alle istituzioni, sono chiare, ma hanno incontrato commenti critici rispetto al dibattito pubblico che si è aperto, come quelle di Matteo Salvini, che ha detto: “Giù le mani dalle nostre forze dell’ordine”.