Mattarella richiama Piantedosi sui fatti di Pisa: “Quei manganelli contro i ragazzi esprimono un fallimento”
Mattarella si rivolge a Piantedosi sui fatti di Pisa contro la violenza delle forze dell'ordine: "Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento"
Sui fatti di Pisa è intervenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. All’indomani della violenza sugli studenti, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ricevuto una chiamata da parte di Mattarella, che sottolinea come l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli, ma sulle capacità di assicurare sicurezza. La telefonata è stata confermata da una nota dell’ufficio stampa del Quirinale. La posizione contro quanto accaduto è netta: “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”, dice il presidente della Repubblica.
- Mattarella ha chiamato il ministro dell’Interno
- La nota del Quirinale: “Un fallimento”
- Commenti e critiche
Mattarella ha chiamato il ministro dell’Interno
In una nota del Quirinale viene riportata la telefonata tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il tema è la violenza della Polizia durante le manifestazioni pro-Palestina, che nell’occasione di Pisa vedeva coinvolti un centinai di minori, alcuni dei quali trasportati in ospedale.
Le immagini hanno fatto il giro d’Italia e hanno incontrato le critiche di gran parte dell’opinione pubblica. L’opposizione ha annunciato un’interrogazione al ministro, accusato di alimentare un clima di repressione del dissenso.
La nota del Quirinale: “Un fallimento”
A confermare la chiamata è la nota del Quirinale, nel quale si legge che “il presidente della Repubblica ha fatto presente al ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli, ma sulle capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni”.
Così dicendo, il Quirinale fa sapere che Piantedosi si dice concorde con il presidente Mattarella. Sarebbe una posizione dissonante con il resto della maggioranza, che invece parla di “delirio della sinistra” nel caso della Lega o “preoccupato che il Pd difenda quel tipo di manifestazioni”, come pronunciato da Donzelli. Si ricorda che la manifestazione di Pisa ha coinvolto giovanissimi, tra i 14 e i 18 anni, per chiedere la pace, cioè il cessate il fuoco a Gaza. Proprio sull’età dei giovani, Mattarella spiega: “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.
Commenti e critiche
Mentre la maggioranza si isola in una pausa di riflessione o prova a spiegare che “dire le parolacce ai poliziotti non va bene” come pronunciato da Antonio Tajani, sono in molti a dichiarare quelle di Pisa delle scene inaccettabili, da Cile degli anni ’70. La segretaria del Pd ha sottolineato che non sono più episodi isolati: “Abbiamo visto scene come queste a Firenze, a Napoli, a Bologna. C’è un clima di repressione di cui abbiamo già chiesto la settimana scorsa conto al ministro Piantedosi”.
Anche sindacati e organizzazione studentesche sono critiche. Maurizio Landini (Cgil) chiede in tempi rapidi un incontro con le organizzazioni sindacali. Camilla Piredda dell’Unione degli universitari esprime il timori per i suoi coetanei: “Siamo preoccupati che le manifestazioni degli studenti per la libertà della Palestina vengano represse dalla polizia”. Anche dai presidi e dagli insegnanti si alza la richiesta di “costruire insieme comunità di pace”, come detto dal direttivo nazionale dell’Andis (Associazione nazional dirigenti scolastici), che riassume così lo sconcerto del mondo della scuola per le cariche della Polizia contro giovani studenti che manifestavano pacificamente.