Verona, 28enne muore in un incidente: il fratello suona casa per casa per trovare il medico che lo ha soccorso
Paolo Figna è morto in un incidente in moto. Il fratello ha suonato a tutte le case finché non ha trovato il medico che ha provato a salvarlo
Paolo Figna è morto a 28 anni in un incidente in moto, mentre stava andando a casa della fidanzata. Il fratello, nei giorni successivi, ha bussato a tutti i campanelli, finché non ha trovato il medico che lo ha soccorso, per sapere se aveva sofferto.
L’incidente
Venerdì 14 ottobre Paolo Figna ha avuto la peggio scontrandosi con una Citroen C3 nella periferia di Verona, all’incrocio tra via Palazzina e via Romagna, mentre era in sella alla sua amatissima moto.
Si stava recando presso l’abitazione della fidanzata. Alla guida dell’auto c’era un 83enne: fatale lo scontro per il motociclista mentre l’anziano stava svoltando a sinistra.
Il medico che l’ha soccorso
Come riportato dal Corriere della Sera, Paolo, che abitava nella zona universitaria della città, lascia tre fratelli, Ylenia, Sabrina e Pietro.
Quest’ultimo ha voluto incontrare il medico che ha tentato di rianimare il fratello. “Ho letto sul giornale che un medico chirurgo ha tentato di rianimarlo” racconta.
“Ho suonato tutti i campanelli fino a che non l’ho trovato. Mi ha detto che non ha sofferto, se n’è andato senza soffrire. Era il mio orgoglio”.
Il luogo dell’incidente mortale, a Verona
Chi era il 28enne morto
Come racconta il fratello, Paolo, “era un ragazzo riservato, di poche parole, ma stava vicino alla persone cui voleva molto bene. Aveva un amore smisurato per la sua fidanzata, e quando ha avuto l’incidente stava andando proprio da lei, a San Giovanni Lupatoto, Ne era innamoratissimo, stavano parlando di andare a vivere insieme”.
Con la morte di Paolo Figna, sono dodici le vittime sulle strade della città di Verona, da inizio anno.
Sempre a Verona, lo scorso 22 agosto un bus con a bordo circa 70 studenti è finito contro un vigneto dopo che l’autista che lo conduceva ha accusato un malore e ha perso i sensi. In quel caso, fortunatamente, non ci sono state vittime.