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Vaccini, l'appello di Crisanti: "Non conserviamo le seconde dosi"

Andrea Crisanti, docente di Microbiologia all'Università di Padova, ha suggerito come vaccinare più persone nel più breve tempo possibile

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il Regno Unito, secondo il sito Our World in data, sin qui ha somministrato una media di 27 dosi ogni 100 abitanti. Un numero che è secondo solo a quello di Israele (87), ma precede quelli di Stati Uniti (19), Unione europea (la media è 6,2) e Italia (6). Alla base del netto distacco tra Gran Bretagna e i Paesi Ue c’è la scelta del governo inglese di non conservare le dosi per il richiamo ma somministrare tutte le prime dosi di vaccino. Decisione risultata indovinata, ma presa con dei rischi molto alti. Sul tema, ai microfoni di Piazzapulita, è intervenuto il virologo Andrea Crisanti.

Vaccini, l’appello di Crisanti: “Non conserviamo le seconde dosi”

Secondo Andrea Crisanti, la scelta del Regno Unito di non conservare scorte per le seconde dosi ma di vaccinare il più possibile somministrando la prima è stata “una scommessa e l’hanno vinta”.

L’esperto ha aggiunto che, visti i risultati, dovrebbe essere imitata anche dall’Italia. Crisanti ha poi specificato che, però, questo modus operandi “non può essere un approccio da seguire in generale, i protocolli vanno seguiti. In questo modo in Inghilterra hanno fatto un esperimento sulla popolazione”.

“Altrimenti i protocolli e le attività regolatorie – ha spiegato – non contano niente se arriva un politico e decide di fare altro modo”:

Crisanti e il rischio della variante inglese: “Rischiamo 70 mila contagi al giorno entro un mese”

Vaccinare il più possibile per arginare l’innalzamento del numero dei contagi.

“Due settimane la presenza della variante inglese nei contagiati italiani era al 15%, ora è al 40%. Purtroppo – ha detto Crisanti – è un concetto che i nostri politici hanno fatto fatica di assimilare”.

Il virologo è fortemente critico nei confronti del governo: “Sento parlare di aperture, di proposte irrealistiche con la dinamica della trasmissione in questo momento. Ogni volta che abbiamo zona arancione o rossa i contagi calano e improvvisamente riparte il dibattito su come aprire al più presto: nel giro di una settimana possiamo arrivare a 30-40 mila contagi al giorno. Anche a 70 mila nel giro di 3-4 settimane. Questo è già accaduto nel Regno Unito”.

Andrebbero quindi chiusi bar e ristoranti? Non necessariamente. “Sappiamo per certo che le zone gialle non funzionano – ha detto Crisanti -. Il problema dei ristoranti non è che non sono luoghi sicuri, ma i nostri comportamenti. Se portiamo al ristorante più nuclei familiari aumentiamo i contagi. Una possibilità potrebbe quindi essere regolare l’accesso”.

Crisanti e i vaccini cinesi e russi: la situazione

Infine, Crisanti ha spiegato che i vaccini cinesi e russi al momento non sono stati autorizzato da Fda ed Ema, i regolatori di Stati Uniti ed Europa, perché non hanno ancora presentato un dossier che consenta di verificare che i trial effettuati rispondano a criteri di rigore e di verificare.

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