,,

Studente le ha sparato con pistola ad aria compressa ma i genitori ora denunciano la prof: ecco il motivo

I familiari del ragazzo che ha sparato con una pistola a pallini minacciano azioni legali contro la docente per diffusione di false informazioni

Pubblicato:

La famiglia del giovane che ha utilizzato una pistola ad aria compressa per sparare contro la professoressa Maria Cristina Finatti, insegnante presso l’Itis Viola Marchesini di Rovigo, sta valutando la possibilità di intraprendere azioni legali sia nel campo penale che civile. La decisione sarebbe scaturita in risposta alle notizie giudicate “non veritiere”, dal punto di vista della famiglia, e diffuse dalla docente riguardo al pentimento e alle scuse espresse dopo l’episodio.

La presenza della prof sui media

L’avvocato Nicola Bergamini, rappresentante legale della famiglia dello studente, ha dichiarato all’ANSA che l’alunno ha già incontrato personalmente la professoressa a scuola, presentando le sue scuse insieme ai suoi genitori.

Fino a questo momento, la famiglia aveva evitato di esporsi pubblicamente per evitare di alimentare l’attenzione mediatica. Sarebbe stata perà la costante presenza sui media della docente a spingere i familiari a prendere in considerazione azioni legali.

rovigo prof sparataFonte foto: iStock
I fatti sono avvenuti a ottobre 2022 in una scuola di Rovigo

“Informazioni non veritiere”

Secondo quanto riportato dalla famiglia in merito agli eventi che si sono verificati da ottobre fino ad oggi, emerge che “sono state diffuse informazioni inesatte da parte della professoressa Finatti sul loro figlio, informazioni che sono del tutto imprecise, se non addirittura false”, ha affermato Bergamini.

“La famiglia non contesta l’accaduto, ma la docente afferma che i ragazzi non si sono pentiti, non si sono scusati e che non è stato svolto alcun processo rieducativo, sostenendo che vivano serenamente senza subire punizioni. Tuttavia, ciò non corrisponde alla realtà” ha affermato il legale.

I dubbi sulle scuse

L’avvocato ha ribadito che il ragazzo e i suoi genitori hanno espresso le loro scuse alla docente. “Si è scusato personalmente insieme alla sua famiglia in varie occasioni, fin dal giorno stesso dell’incidente” ha chiarito Bergamini.

“Appena tornato a casa quel giorno” ha aggiunto il legale “ha inviato una mail alla professoressa, che aveva lasciato la scuola, scusandosi immediatamente e chiedendo di poterla contattare telefonicamente per organizzare un incontro di scuse di persona.”

Nella versione dell’avvocato, si riporta che la professoressa Finatti avrebbe risposto dopo un’ora, apprezzando il fatto che il ragazzo si fosse reso conto della gravità del gesto e avesse accettato le scuse, tanto che non avrebbe ritenuto necessario un incontro in persona.

La denuncia alla prof

Il legale ha poi sottolineato che nei giorni successivi agli spari, la docente non si trovava mai a casa e che l’alunno l’ha incontrata di nuovo a scuola per scusarsi. Anche i genitori si sono recati a scuola per esprimere le loro scuse.

Quello che la famiglia contesta a Finatti è il suo costante discorso su sentirsi abbandonata e le sue affermazioni generiche riguardo alla scuola. La famiglia si lamenta del fatto che tali affermazioni stanno causando danni al ragazzo, che viene dipinto come un “mostro”.

Il nodo social media

Dal punto di vista della famiglia, il giovane continuerebbe a svolgere attività di volontariato, ritenendo che il percorso di rieducazione sia giusto. Allo stesso tempo, la docente affermerebbe che i ragazzi avrebbero agito per attirare l’attenzione sui social media, ma la famiglia contesta questo punto affermando che il ragazzo non è mai stato presente su nessuna piattaforma.

“Se la diffusione di informazioni generalizzate sul comportamento del ragazzo, informazioni che non corrispondono alla realtà, dovesse continuare, la famiglia cercherà di tutelare l’immagine del giovane, intraprendendo azioni legali sia in ambito penale che civile”, ha concluso l’avvocato Bergamini.

prof sparata rovigo Fonte foto: iStock
,,,,,,,,