Stop ai senatori a vita e ok a elezione diretta del presidente del Consiglio: novità del ddl costituzionale
Il ddl costituzionale apporta diverse novità: dall'elezione diretta (premierato elettivo) all'abolizione dei senatori a vita. Le novità in bozza
Nell’ultima bozza diffusa si vuole introdurre il premierato elettivo. C’è accordo nella maggioranza per dare avvio al ddl costituzionale e introdurre così in Italia l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Nella bozza è prevista anche l’abolizione della figura dei senatori e delle senatrici a vita, che resta solo in un caso specifico.
Elezione diretta
Il ddl costituzionale trova la maggioranza compatta. C’è accordo sull’introduzione in Italia del premierato elettivo, una riforma descritta come rivoluzione perché introduce l’elezione diretta del presidente o della presidente del Consiglio. “Abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità storica: consolidare la democrazia dell’alternanza e accompagnare finalmente l’Italia nella terza Repubblica“, ha detto la premier Giorgia Meloni (che ha aggiornato su Facebook il Paese in merito al pignoramento dei conti correnti da parte del Fisco).
Insieme all’elezione diretta, anche una legge elettorale maggioritaria, a turno unico, che ha lo scopo di assicurare alla coalizione o al partito con più voti il 55% dei seggi in Parlamento.
In foto: Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Raffaele Fitto
Cosa cambia?
La riforma che introduce il premierato elettivo (presente nella bozza di testo) cambia il processo di formazione del governo. Infatti se venisse confermata la riforma, al presidente della Repubblica non spetterebbe più il potere di nomina del premier (come prevede oggi l’articolo 92), ma solo quello di conferire l’incarico in base al risultato delle elezioni. Resta invece la noma dei ministri, su indicazione del capo del governo.
Per il presidente o la presidente del Consiglio invece cambia l’ottenimento della fiducia: ha a disposizione due tentativi, se falliscono c’è lo scioglimento di entrambe le Camere e il ritorno al voto.
Abolita la figura del senatore a vita
Tra le novità anche l’abolizione dei senatori a vita di nomina presidenziale. Resta invece la figura su attribuzione di diritto agli ex capi dello Stato.
Le attuali cariche resteranno attive. Infatti nell’ultimo articolo della bozza si precisa che “fino al termine del loro mandato, i senatori di diritto a vita nominati ai sensi del previgente secondo comma dell’articolo 59 restano in carica”. Tra le proposte che non entrano in bozza la “sfiducia costruttiva” che permette di sfiduciare il governo attraverso l’indicazione di un presidente del Consiglio alternativo, che ottiene l’incarico in caso di approvazione della mozione di sfiducia.