Sospeso il decreto autovelox che doveva bloccare i ricorsi alle multe. Salvini: “Servono approfondimenti”
Il Mit di Matteo Salvini sospende il decreto autovelox, che avrebbe dovuto bloccare i ricorsi alle multe
Sotto indicazione del capo di dicastero Matteo Salvini, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha sospeso lo schema di decreto per regolamentare l’utilizzo degli autovelox. “Sono necessari ulteriori approfondimenti” ha spiegato il vicepremier. Il decreto, che era in fase di trasmissione a Bruxelles, disponeva l’omologazione automatica – e dunque la validità delle multe emesse – di tutti i dispositivi installati a partire dal 13 giugno 2017.
Sospeso il decreto autovelox
Il testo era già in fase di trasmissione a Bruxelles, ma è stato sospeso dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
La decisione, si legge nella nota diffusa da Porta Pia, è stata presa dal ministro Matteo Salvini, “perché sono necessari ulteriori approfondimenti”.

Di nuovo fermo, dunque, il decreto che avrebbe dovuto regolamentare definitivamente l’utilizzo degli autovelox.
Il provvedimento avrebbe posto fine ai numerosi ricorsi relativi alle multe per eccesso di velocità.
Stop ai ricorsi sulle multe
Il decreto oggi allo stop cercava di porre fine al caos generato da una sentenza della Corte di cassazione del 18 aprile 2024, che dichiarava non valide le multe erogate da autovelox non correttamente omologati.
Nelle disposizioni transitorie del decreto, si stabilisce che tutti i dispositivi installati a partire dal 13 giugno 2017 siano da ritenersi automaticamente omologati.
“I dispositivi o sistemi approvati secondo quanto previsto dal decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del 13 giugno 2017, n. 282, – si legge – essendo conformi alle disposizioni dell’allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d’ufficio”.
Il testo, articolato in 7 articoli, è accompagnato da un allegato tecnico che specifica caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità.
Il tutto ai sensi dell’art. 142 del nuovo Codice della strada.
Le accuse a Matteo Salvini
Il decreto avrebbe dovuto dunque porre un freno ai ricorsi sulle multe per eccesso di velocità.
La decisione di Salvini di sospendere il provvedimento ha fatto guadagnare al ministro aspre critiche da parte dell’opposizione.
“Il ministro fleximan-Salvini” lo ha definito in una nota Francesca Ghirra, capogruppo Avs nella commissione Attività produttive della Camera.
Secondo Ghirra, il vicepremier dovrebbe “fare i conti con la realtà dell’ordinamento europeo”.
