Simonetta Kalfus morta per una sepsi dopo la liposuzione, la figlia si scaglia contro il chirurgo
Simonetta Kalfus è deceduta dopo una liposuzione a Roma. La figlia accusa il chirurgo, già condannato, e chiede giustizia. Indagini in corso
Simonetta Kalfus è morta dopo una liposuzione in una clinica privata a Roma. L’autopsia ha confermato che la causa è una sepsi grave. La Procura indaga tre medici per omicidio colposo. La figlia della vittima si scaglia contro il chirurgo, già condannato in passato, e chiede giustizia.
Morta dopo una liposuzione
L’intervento di liposuzione a cui si è sottoposta Simonetta Kalfus è avvenuto il 6 marzo in una clinica privata di Roma. Si trattava di una procedura lunga, con l’asportazione di grasso da più parti del corpo, eseguita in regime di day hospital.
La donna è tornata a casa dopo l’operazione, ma nei giorni successivi ha iniziato ad avvertire dolori forti. Dopo quattro giorni, è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna di Pomezia, dove le sono stati eseguiti diversi esami.

Le condizioni di Simonetta Kalfus sono peggiorate rapidamente. Il 12 marzo, l’anestesista che l’aveva assistita durante l’intervento – e che era anche un conoscente della famiglia – si è preoccupato per il suo stato e ha deciso di trasferirla al Grassi di Ostia, dove i medici hanno rilevato un quadro critico: infezione diffusa, embolia e ischemie multiple. Dopo il ricovero in terapia intensiva e il coma farmacologico, il 18 marzo i medici hanno comunicato alla figlia la morte cerebrale della donna, che è deceduta poche ore dopo.
La condanna della figlia al chirurgo
Dopo la morte della madre, Eleonora Rivetti, figlia di Simonetta, ha lanciato un attacco contro il chirurgo responsabile dell’intervento, avvenuto in una clinica privata, spiegando che l’uomo aveva già ricevuto una condanna per un altro caso simile. “Era stato già condannato, aveva già rovinato un’altra ragazza. Mi chiedo: perché non è stato fermato? Dove bisogna arrivare?”.
La donna ha parlato anche del ruolo dell’anestesista, un amico della madre che l’aveva accompagnata personalmente all’intervento e che aveva insistito affinché si operasse in quella clinica. “L’anestesista era il marito di una sua amica. Io non lo conoscevo. So solo che ha fatto da intermediario per l’operazione”.
Secondo Eleonora, sua madre si fidava di queste persone e non ha mai immaginato di poter andare incontro a un simile pericolo. Ora chiede giustizia e vuole che i responsabili rispondano delle loro azioni. “Io in onore di mamma, per come la conosco io, chiedo soltanto di avere giustizia. Chi sbaglia deve pagare”. Nel frattempo, la Procura di Roma ha iscritto i medici nel registro degli indagati per omicidio colposo e sta verificando se la struttura in cui è stata operata la donna rispettasse gli standard sanitari previsti dalla legge.
Chi era Simonetta Kalfus
Simonetta Kalfus aveva 62 anni ed era in pensione da poco più di un anno, dopo una carriera come dirigente di banca. Era una donna dinamica, solare e molto attiva, come la descrive la figlia.
“Era una donna vitalissima, faceva tante cose. Testarda, l’ultima parola era sempre la sua”. La decisione di sottoporsi alla liposuzione era arrivata all’improvviso e, secondo la figlia, Simonetta non aveva mai espresso particolari insicurezze sul proprio corpo.
“Quando mi ha detto dell’intervento, circa 2-3 giorni prima, io ho provato inutilmente a farla desistere. Le dicevo: ‘Mamma non c’è bisogno di fare questa cosa, sei una bella donna’. Lei però mi aveva assicurato che si trattava di un intervento semplice”. La figlia ha scoperto solo dopo la morte della madre che l’operazione aveva riguardato più parti del corpo, inclusa l’area sotto il mento.
