,,

Si indaga per omicidio nel caso di Anica Panfile, mamma 31enne trovata morta nel Piave: svolta dopo l'autopsia

Sul corpo della donna non ci sono segni compatibili con l'annegamento o con la caduta dall'alto, ma lesioni da oggetto contundente al volto e in testa

Pubblicato:

Esclusa l’ipotesi del suicidio per la mamma 31enne ritrovata nel fiume Piave. La donna, Anica Panfile, era scomparsa nel nulla e poi trovata morta nel pomeriggio del 21 maggio, in provincia di Treviso. Le circostanze avevano fatto pensare a un gesto estremo, ma i risultati dell’autopsia non lasciano dubbi: si è trattato di un omicidio. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è quella di una lite degenerata nell’assassinio.

La vicenda

Anica Panfile, mamma di 4 bambini, il 18 maggio era uscita dal posto di lavoro intorno alle 14 e non aveva fatto ritorno a casa, dove abitava con il compagno, in una casa popolare nel Comune di Spresiano.

La donna era stata ad Arcade per ritirare il Cud dal suo ex datore di lavoro, Franco Battaggia, titolare di una pescheria dove Panfile lavorava come cuoca, come riporta la Tribuna di Treviso.

spresiano morta alice panfileFonte foto: Tuttocittà.it
Spresiano, in provincia di Treviso, dove è avvenuto l’omicidio

Il compagno aveva immediatamente sporto denuncia, preoccupato dalla sua assenza.

Domenica 21 maggio, un pescatore aveva trovato il suo cadavere nel fiume Piave. Secondo il primo esame esterno, sul corpo non c’erano segni di violenza.

Per questo motivo, inizialmente, era stata presa in considerazione l’ipotesi che potesse essersi trattato di suicidio.

I risultati dell’autopsia

L’autopsia ha, però, ribaltato lo scenario. Non sono, infatti, stati rinvenuti i segni tipici di un annegamento: nei polmoni della donna non è stata trovata acqua, mentre sono presenti numerose lesioni al volto e al capo.

Il corpo non presenta poi delle fratture compatibili con una caduta dall’alto. Panfile sarebbe quindi stata portata nel fiume già morta, dopo essere stata uccisa forse con una serie di colpi alla testa.

La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti, nell’attesa di ricostruire le ultime ore di vita della donna e dare un volto al colpevole della sua morte.

Nei prossimi giorni verrà ascoltato chiunque abbia avuto un contatto con Anica Panfile prima della morte e saranno analizzate immagini delle telecamere di sorveglianza per ricostruire gli spostamenti delle ultime ore.

Un testimone l’avrebbe vista verso le 16.30 di giovedì 18 maggio nei pressi dell’ex posto di lavoro. Si tratta l’ultima testimonianza di Anica ancora in vita.

Della donna non si trova il cellulare, che potrebbe rivelarsi fondamentale per chiarire gli eventi.

L’ipotesi della lite

Secondo la Tribuna di Treviso, un’ipotesi che si starebbe facendo largo tra gli inquirenti è di omicidio in seguito a una lite.

Forse qualcuno che la conosceva, pur non avendo programmato l’omicidio, durante una discussione potrebbe averla uccisa d’impeto.

I colpi al volto e alla nuca sarebbero stati inferti in modo violento con un oggetto contundente, forse un bastone o una spranga, che l’omicida potrebbe aver afferrato in un momento di rabbia, al culmine di una lite.

Dopo averla uccisa, avrebbe nascosto il cadavere. Gli inquirenti starebbero anche indagando sulla presenza di un’altra persona, che potrebbe aver aiutato l’assassino a portare il corpo nel fiume.

L’assassino potrebbe essersi avvicinato in auto il più vicino possibile al Piave e poi, a mano, con l’aiuto di qualcun altro, l’avrebbe gettato in acqua.

anica-panfile-omicidio Fonte foto: iStock - Facebook Nabila Lovatto
,,,,,,,,