Sergio Mattarella a Reggio Emilia per celebrare il Primo maggio: il discorso sul lavoro precario e il Pnrr

Festeggiamenti del Primo maggio in anticipo a Reggio Emilia. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella quest’anno non celebra la Festa del Lavoro al Quirinale, ma ha scelto la città dell’Emilia-Romagna per un giro tra le fabbriche del territorio. Nel suo discorso, anche lavoro minorile, Pnrr, precarietà. “Ampliare la qualità e la base del lavoro deve essere un assillo per le istituzioni” ha dichiarato il Presidente.

• I festeggiamenti a Reggio Emilia
• La dignità del lavoro
• Precarietà e infortuni sul lavoro
• Le opportunità del Pnrr

I festeggiamenti a Reggio Emilia

“Celebriamo il valore della giornata del 1° maggio con necessario anticipo, nel cuore del distretto della Meccatronica, a Reggio Emilia” ha detto il Capo dello Stato, che come l’anno scorso non festeggerà la Festa del Lavoro al Quirinale.

Il 2022, infatti, era stata la volta di Udine. Quest’anno, in anticipo di un giorno, la Festa del Lavoro in un luogo di lavoro viene celebrata in un luogo “che guarda all’innovazione” ha detto Mattarella.

Fonte foto: ANSA

“Una realtà che ribadisce il valore costituzionale del lavoro – ha aggiunto il Presidente – e sottolinea, al contempo, come esso si confermi il motore della crescita e della coesione sociale della Repubblica”.

Così la Festa del lavoro di quest’anno viene celebrata tra le fabbriche emiliane, dove Mattarella viene accolto dagli applausi dei dipendenti. Prima lo stabilimento Landi Renzo, poi quello di Walvoil – Gruppo Interpump.

La dignità del lavoro

“Buona festa del lavoro a chi il lavoro ce l’ha. A chi lo crea e a chi lo difende. Ai Cavalieri e ai Maestri del lavoro. A quanti non hanno lavoro e lo cercano. Ai giovani che si vanno formando. Alle donne, nella realizzazione professionale. Ai diversamente abili che, nel lavoro, affermano la loro dignità di persone” ha detto il presidente della Repubblica a conclusione del suo discorso.

Prima, però, ha parlato di lavoro come “indice di dignità perché è strettamente collegato al progetto di vita di ogni persona” e della necessità di combattere il lavoro povero affermando con forza “il carattere del lavoro come primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto“.

Durante il suo discorso ai presenti, Mattarella ha poi parlato di lavoro minorile. Da un recente rapporto citato dal Presidente, sembra essere emerso infatti come “il lavoro minorile sfruttato sia ancora una piaga presente“.

“Lo sfruttamento ai danni dei minori costituisce un grave furto di futuro, sottraendo questi ragazzi alla scuola e spingendoli verso la marginalità” ha sottolineato.

Si tratta di un tema ancora tanto diffuso quanto trasversale, che non interessa, purtroppo, solo i minori ma più in generale “riguarda anche la condizione di molti lavoratori immigrati“.

Precarietà e infortuni sul lavoro

“Altro aspetto da porre in primo piano è quello degli infortuni sul lavoro, che distruggono vite, gettano nella disperazione famiglie, provocano danni irreversibili, con costi umani inaccettabili”.

Nonostante i passi avanti delle battaglie sindacali, “le contraddizioni tendono sovente a riprodursi, come in ogni vicenda umana”.

Passando poi alla precarietà, Mattarella ha sottolineato il divario tra la richiesta di personale qualificato e formato da parte delle imprese e un alto tasso di precariato. “Se le cifre sono preoccupanti e note, e denunciano in Italia un alto tasso di inattività rispetto ai parametri europei, una risposta adeguata può venire soltanto da un concreto impegno di mobilitazione collettiva che sappia valorizzare il grande patrimonio di competenze presente nel nostro Paese”.

“Ampliare la base del lavoro, e la sua qualità, deve essere assillo costante a ogni livello, a partire dalle istituzioni”, ha infine aggiunto.

Le opportunità del Pnrr

Il Presidente ha poi parlato di Pnrr, dicendo che “L’immagine del cantiere riporta al Cantiere Italia, al cantiere del Pnrr, con la ineguagliabile opportunità che offre per ridurre e colmare ritardi strutturali, sostenere strategie di crescita e favorire, con l’innovazione, più diffuse opportunità”.

Ma la vera unità per il Paese “significa unità sostanziale sul piano delle opportunità di lavoro. Significa impegno per rimuovere le disuguaglianze territoriali. Presidiare e promuovere l’unità nazionale significa anche questo” ha concluso Mattarella.

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