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Sabrina Fina e Massimo Carandente in carcere dopo strage di Palermo: chi sono i conoscenti di Giovanni Barreca

Si chiamano Sabrina Fina e Massimo Carandente gli altri 2 arrestati per la strage di Palermo: avrebbero istigato Giovanni Barreca all'omicidio

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Sono Sabrina Fina e Massimo Carandente le due persone arrestate insieme a Giovanni Barreca per la strage di Palermo. I due soggetti, descritti come fanatici religiosi, avrebbero istigato Barreca a commettere l’omicidio della moglie e dei due figli, un’ossessione maturata durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica. La coppia avrebbe inoltre partecipato materialmente ai delitti, spingendo la convinzione mistica del muratore. Fina e Carandente sono stati individuati grazie all’analisi dei telefoni di Barreca e delle testimonianze. Si tratta di un elemento fondamentale per le indagini attorno alla tragedia immane, in cui soltanto la figlia 17enne è sopravvissuta, ora affidata a una comunità.

Strage di Palermo, chi sono Sabrina Fina e Massimo Carandente

Sabrina Fina e Massimo Carandente avrebbero quindi istigato Giovanni Barreca e anche partecipato materialmente ai suoi delitti. Così come il muratore 54enne, che ha confessato gli omicidi della moglie e di due figli, per la coppia l’accusa è di omicidio plurimo e soppressione di cadavere.

I due fermati, originari di Palermo, sarebbero dei fanatici religiosi e avrebbero conosciuto Barreca durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica, cementando un rapporto basato su ossessioni mistiche poi sfociate nell’orribile delitto.

Palermo strage Giovanni Barreca Sabrina Fina Massimo CarandenteFonte foto: Tuttocittà

Il delitto è avvenuto ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo

La coppia avrebbe istigato Giovanni Barreca

Alla base dell’omicidio di Angela Salamone, sua moglie, e i due figli Kevin ed Emanuel, 15 e 5 anni, ci sarebbe quindi una forte influenza da parte della coppia. Sarebbero stati loro ad alimentare l’ossessione di Barreca a proposito delle “presenze demoniache” nella sua casa, con l’urgenza di “liberarla”.

Un imperativo che, come è noto, si è tradotto nell’omicidio, per il quale Fina e Carandente avrebbero avuto anche un ruolo attivo e non solo d’istigazione.

Barreca reo confesso

Il delitto è stato concretizzato nella notte tra sabato 10 e domenica 11 febbraio. È stato il muratore a chiamare i carabinieri confessando: “Ho ucciso la mia famiglia. Venite a prendermi”.

Nella sua abitazione ad Altavilla Milicia, i militari hanno rinvenuto i cadaveri dei bambini, probabilmente strangolati, uno dei due legato a una catena. In un’altra stanza, i militari hanno trovato l’unica superstite della strage, la figlia di 17 anni, in stato di choc e ora affidata a una comunità.

In base ai rilievi, Barreca avrebbe ucciso la moglie tempo prima, per poi passare ai figli venerdì. I resti della donna sono stati trovati bruciati e sepolti vicino all’abitazione. Dopo la confessione e l’arresto, le indagini si sono concentrate sui telefoni cellulari e su alcune testimonianze, elementi che hanno ricondotto le forze dell’ordine alla coppia arrestata, accusata di complicità nei delitti.

strage Palermo Giovanni Barreca Sabrina Fina Massimo Carandente Fonte foto: ANSA
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