Il Lazio supera la Lombardia per indice di contagio: Rt oltre 1
Sale a 1,2 l'indice di contagio nel Lazio, oltre la soglia d'allerta, superando il dato lombardo
Il Lazio supera la Lombardia nella classifica del tasso di contagio in Italia nella settimana dall’8 al 14 giugno, secondo quanto rende noto il report del monitoraggio Covid reso pubblico dal Ministero della Salute. Stando ai dati appresi dall’Iss, l’indice Rt è passato nella regione a 1,12, anche per via dei due nuovi focolai di coronavirus a Roma. La Lombardia rimane al secondo posto in Italia per tasso di infettività.
Coronavirus: l’indice Rt nelle varie regioni d’Italia
- Abruzzo 0,57 (-0,13 rispetto al report della scorsa settimana)
- Basilicata 0 0,1
- Calabria 04 (-0,05)
- Campania 0,46 (+0,12)
- Emilia Romagna 0,62 (-0,13)
- Friuli Venezia Giulia 0,57 (-0,10)
- Lazio 1,12 (+0,09)
- Liguria 0,8 (+0,27)
- Lombardia 0,82 (-0,08)
- Marche 0,59 (-0,17)
- Molise 0,35 (-0,13)
- Provincia di Bolzano 0,21 (-0,63)
- Provincia di Trento 0,32 (-0,33)
- Piemonte 0,56 (+0,02)
- Puglia 0,62 (-0,31)
- Sardegna 0,03 (+0,02)
- Sicilia 0,72 (+0,13)
- Toscana 0,74 (+0,06)
- Umbria 0 (-0,3)
- Valle d’Aosta 0,45 (-0,04)
- Veneto 0,69 (+0,19)
“In alcune realtà regionali, continua ad essere segnalato un numero di nuovi casi di contagi da Sars-Cov-2 elevato. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione del virus è ancora rilevante“, si legge nel report settimanale del periodo dall’8 al 14 giugno del Monitoraggio della Fase 2.
“In tutta la Penisola sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio corrente, con casi in aumento rispetto alla precedente settimana di monitoraggio in diverse Regioni e province autonome. Si conferma un Rt minore di 1 a livello nazionale e quasi nella totalità delle regioni e province autonome”, continua il documento.
“Sebbene tale riscontro possa essere in parte da attribuire alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti questi segnali non devono essere sottovalutati in quanto evidenziano come l’epidemia in Italia di Covid-19 non sia conclusa e come la situazione epidemiologica sia estremamente fluida”, si legge ancora nel report dell’Iss.
“È essenziale mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di testing-tracing-tracking in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia. È anche fondamentale mantenere elevata la consapevolezza della popolazione generale sulla fluidità della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico”, sottolinea il documento.
È ancora necessario indossare le mascherine, secondo quanto rende noto il Ministero della Salute, per combattere il coronavirus. Inoltre igienizzare frequentemente le mani e mantenere il distanziamento fisico rimarranno imperativi anche nella Fase 3 per sconfiggere il contagio.
“Le misure di lockdown in Italia hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da Sars-CoV-2 sul territorio nazionale, pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus, con incidenza molto diversa nelle 21 regioni e nelle province autonome”, si legge nel report di monitoraggio del contagio da coronavirus in Italia.
La situazione “è complessivamente positiva, ma con alcuni segnali di allerta relativi alla trasmissione“. L’indicazione è quella di “mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali per continuare a favorire la consapevolezza e la conformità della popolazione, realizzare la ricerca attiva e accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti”.
“Queste azioni sono fondamentali”, conclude il documento redatto dall’Iss “per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche“, ovvero nuovi focolai, come il cluster di Covid scoppiato in una Rsa nell’Alessandrino.