La veggente Gisella della Madonna di Trevignano Romano condannata per bancarotta: la statua piange sangue
Gisella Cardia, veggente di Trevignano, è stata condannata a due anni per bancarotta fraudolenta. Da anni sostiene che la Madonna pianga sangue
È stata condannata a due anni per bancarotta fraudolenta Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, l’ex imprenditrice che da anni si è riscoperta veggente convincendo tutti a radunarsi intorno alla Madonna di Trevignano Romano, sul lago di Bracciano nel Lazio, dove la statua piangerebbe sangue.
- La Madonna piange sangue a Trevignano, condannata la veggente
- Da imprenditrice a veggente: chi è Gisella Cardia
- Le indagini della Diocesi
- Paolo Brosio: "Ho visto le lacrime"
La Madonna piange sangue a Trevignano, condannata la veggente
Gisella Cardia, sedicente veggente di 53 anni, è stata condannata in primo grado per bancarotta fraudolenta con pena sospesa.
Come ricostruisce ‘TgCom24′, l’inchiesta ha origine nel 2013, ovvero quando Gisella Cardia rispondeva ancora al nome di Maria Giuseppa Scarpulla e faceva l’imprenditrice.
Trevignano (Roma). La veggente Gisella Cardia è stata condannata per bancarotta fraudolente
Secondo il tribunale di Patti, in provincia di Messina, la 53enne avrebbe stipulato un contratto di affitto d’azienda del valore di 108 mila euro annui tra la sua società Majolica Italiana e la Ceramiche del Tirreno srl di cui Giacalone era amministratore unico e liquidatore e Caleca era amministratore di fatto.
Secondo il tribunale il canone sarebbe stato incongruo e avrebbe determinato il fallimento della società.
La sua attività di veggente, dunque, non ha attinenza con la condanna ricevuta.
Da imprenditrice a veggente: chi è Gisella Cardia
Gisella Cardia, 53enne di origini siciliane, è la nuova identità di Maria Giuseppe Scarpulla. Il nome “Gisella” è diminutivo di Maria Giuseppa mentre il cognome “Cardia” è quello del marito Gianni Cardia.
Da circa cinque anni, scrivono gli organi di stampa, Gisella si è scoperta veggente ed ogni 3 del mese raduna tanti fedeli intorno alla statua della Madonna di Trevignano, che accorrono per assistere al miracolo delle lacrime di sangue versate dal volto della Vergine.
Come riporta ‘Repubblica’, Gisella avrebbe anche fondato un’associazione alla quale si può aderire dietro il versamento di una quota di almeno 50 euro.
Il caso è giunto all’attenzione della Santa Sede e della Diocesi.
Le indagini della Diocesi
Il raduno di fedeli ogni giorno 3 del mese e la risonanza che il caso ha ottenuto in tutta la provincia ha portato la Diocesi a interrogarsi sugli avvenimenti.
Per questo il vescovo di Civita Castellana, Marco Salvi, ha annunciato che la Diocesi vuole vederci chiaro. Parlando con l”Adnkronos’, Salvi ha riferito: “Sto avviando un’indagine previa, lo scopo è far piena luce sul fenomeno”.
Paolo Brosio: “Ho visto le lacrime”
In questa vicenda, almeno sulla parte del presunto miracolo, è intervenuto Paolo Brosio che durante un collegamento telefonico con ‘Mattino Cinque’ ha manifestato solidarietà a Gisella Cardia.
Brosio, ricordiamo, da anni è devoto alla Madonna di Medjugorie e in più occasioni è presente quando si parla di presunti miracoli.
Non solo. Brosio ha raccontato: “Ho visto un paio di lacrime sgorgare dagli occhi della Madonna. Non erano di sangue, ma erano lacrime”, e riferisce di averlo notato in occasione di una sua visita nel 2016.