L'omicidio Pierina Paganelli e la nuova versione di Loris sul garage: cos'ha detto il fratello di Manuela
Loris Bianchi passò dal garage nella sera dell'omicidio Paganelli? Il fratello della nuora della vittima cambia versione, ecco cos'ha detto
“In quel garage non ci passavo da una vita, invece forse ci sono passato proprio quel giorno”, queste le parole di Loris Bianchi che potrebbero aprire nuovi scenari sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa il 3 ottobre nei sotterranei della palazzina di via del Ciclamino, a Rimini. Loris Bianchi, fratello della nuora della Paganelli, Manuela Bianchi, ha fornito questa versione in un’intervista a ‘Chi l’ha visto’.
- Omicidio Paganelli, la nuova versione di Loris Bianchi
- La versione precedente
- L'ascensore che risale al terzo piano
Omicidio Paganelli, la nuova versione di Loris Bianchi
Nella puntata di ‘Chi l’ha visto’ andata in onda mercoledì 15 novembre, Loris Bianchi ha fornito una nuova versione sui suoi spostamenti della sera del 3 ottobre, quando la vittima veniva uccisa in via del Ciclamino a Rimini, nello spazio tra l’autorimessa condominiale e il vano ascensore della palazzina.
Loris Bianchi ha detto: “Non ho suonato da mia sorella, forse c’era il portone aperto come al solito?”. Con queste parole il fratello di Manuela Bianchi ha lasciato intendere di avere dei dubbi sulla versione finora fornita sulla sera dell’omicidio.
Gli inquirenti nello scivolo dell’autorimessa di via del Ciclamino, a Rimini, teatro dell’omicidio di Pierina Paganelli il 3 ottobre
Ancora: “Potrei essere passato da sotto”, e per questo motivo “mi vengono i brividi“. Loris Bianchi potrebbe dunque essere passato per i garage per andare a trovare l’amico Louis Dassilva, presunto amante della sorella.
Infine: “Sono sempre stato convinto che non potessero trovare il mio Dna là sotto. In quel garage non ci passavo da una vita, invece forse ci sono passato proprio quel giorno”. In questo modo Loris Bianchi vuole supporre che nel garage ci siano anche le tracce del suo Dna.
Perché parlarne solo adesso? Il diretto interessato chiarisce: “Bisogna mettere in conto che i ricordi delle persone possano mischiarsi: può capitare a chiunque di non riuscire a ricostruire un’intera giornata nei minimi dettagli, passo dopo passo”.
La versione precedente
Loris Bianchi, che risiede a Ravenna, quella sera si trovava in via del Ciclamino per trascorrere la serata in casa di Manuela, sua sorella.
Manuela lo aveva fotografato nel dopocena mentre giocava con il cane e aveva inviato le foto alla figlia 16enne, il cui dispositivo è stato sequestrato dagli inquirenti per gli opportuni accertamenti sugli orari.
Si parla di “nuova versione” perché Loris ha sempre affermato che la sera del 3 ottobre non sarebbe mai passato per l’autorimessa.
Negli ultimi giorni, tuttavia, nuovi ricordi sarebbero riaffiorati.
L’ascensore che risale al terzo piano
Martedì 14 novembre gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Daniele Paci, sono tornati in via del Ciclamino insieme a un team di tecnici specializzati.
Dai rilievi sarebbe emerso che intorno alle 22:15 l’ascensore sarebbe rimasto fermo per circa quindici minuti nella zona del seminterrato per poi ripartire e risalire fino al terzo piano.
Al terzo piano in quel momento si trovavano Manuela e sua figlia insieme a Loris Bianchi, ma anche Louis Dassilva e sua moglie Valeria Bartolucci.
Negli ultimi sviluppi, gli inquirenti hanno battuto la pista dei Testimoni di Geova per una presunta riunione che riguardava il futuro di Manuela Bianchi nel gruppo.
La Bartolucci aveva messo in guardia la Bianchi su alcune convinzioni di Pierina Paganelli sul suo conto, specialmente sulla fedeltà al marito Giuliano. “Si sono coalizzati contro di te”, avrebbe detto la Bartolucci alla nuora di Pierina Paganelli.