Omicidio Bicinicco, la donna con le forbici cambia versione: “Quando l’ho colpito era già morto”
Svolta nell'omicidio a Bicinicco: la donna che con un paio di forbici ha ucciso Iurigh ha cambiato versione. Dice che era già morto
Silvia Comelli è la donna che due giorni fa, il 5 maggio, ha confessato l’omicidio di Stefano Iurigh. Le indagini sull’omicidio di Bicinicco sembravano semplici da portare a termine: la donna aveva detto ai soccorsi, chiamati dopo il gesto, di aver ferito a morte il 43 con delle forbici. Prima di cambiare completamente versione, Comelli aveva già detto che a spingerla a uccidere l’uomo era stato Satana.
Silvia Comelli cambia versione
Il racconto di Silvia Comelli sull’omicidio Bicinicco è cambiato. La prima confessione riportava la morte dell’uomo di 43 anni per sua mano, con delle forbici. La donna aveva inoltre gettato dell’acido sul suo volto (come compiuto dall’ergastolano nei confronti della compagna vicino Parma).
Oggi la rettifica: Comelli afferma che quando lo ha colpito con delle forbici Stefano Iurich era già deceduto.
Novità omicidio di Bicinicco: la donna con le forbici cambia versione
Il racconto dell’omicidio
“Quando l’ho colpito, era già morto. Forse un arresto cardiaco, per overdose di metadone”, sono le parole della donna di 42 che ha confessato di aver ucciso Iurich. Al momento si trova nel carcere di Trieste con l’accusa di omicidio dopo la sua confessione.
L’avvocato della donna ha fatto sapere il cambio di versione. Il racconto vede Comelli infierire sul corpo già senza vita. Dice: “Prima emetteva suoni e versi strani, poi quando l’ho colpito, già non aveva battito”.
L’attesa per autopsia
Le diverse ritrattazioni sembrano combaciare con il normale comportamento degli accusati in attesa dell’autopsia, come dicono gli esperti. L’analisi saprà dare ulteriori dettagli sulla morte del 43enne. Comelli aveva precedentemente affermato di aver ucciso l’uomo per avergli venduto della droga di scarsa qualità.
In seguito ha dichiarato che era stato Satana a dirgli di uccidere l’uomo (come nel caso della strage di Altavilla Milicia), mentre ora si parla di accanimento sul corpo.