Joe Biden rischia l'impeachment dopo il voto della Camera Usa: cosa può succedere al presidente, gli scenari
La Camera ha votato la richiesta di impeachment e dato il via all'inchiesta su Joe Biden
Il presidente americano Joe Biden rischia l’impeachment dopo che la Camera ha votato nella giornata di mercoledì 13 dicembre la mozione di avvio di inchiesta parlamentare contro di lui. La messa in stato d’accusa dell’81enne inquilino della Casa Bianca potrebbe dunque arriva a pochi mesi dal termine del naturale mandato del novembre 2024.
Perché Biden rischia l’impeachment
Joe Biden sarebbe accusato di tradimento, corruzione, altri gravi crimini o misfatti e per questo rischierebbe l’impeachment. Nello specifico, quello votato mercoledì dalla parte repubblicana della Camera è la richiesta di apertura di inchiesta per la messa in stato di accusa dell’81enne e non l’impeachment vero e proprio, che potrebbe arrivare in un secondo momento.
Nel dettaglio, a Biden sarebbe contestato di aver usato la sua carica di vice di Barack Obama per facilitare gli affari della sua famiglia. Nello specifico gli viene mossa l’accusa di aver favorito l’ascesa del figlio Hunter Biden.
Dalla richiesta all’impeachment
Ma come detto, dalla richiesta di messa in stato d’accusa e l’impeachment vero e proprio ce ne passa. I repubblicani che hanno votato per l’inchiesta per impeachment, infatti, non dovranno per forza votare per lo stesso al termine dell’inchiesta.
Da qui alla vera e propria accusa, infatti, passa l’inchiesta che potrebbe durare mesi e che, riferiscono i deputati repubblicani, potrebbe durare anche fino alle elezioni di novembre 2024.
Ma va ricordato che l’impeachment, essendo un processo politico, si svolge tra Camera e Senato americano. La proposta potrebbe quindi passare alla Camera, dove è richiesta la maggioranza semplice, ma il verdetto spetta al Senato, dove i democratici di Biden hanno la maggioranza.
I precedenti negli Usa
E quando si parla di impeachment non si possono non citare i precedenti, dal più fresco di Trump ai più “antichi”.
Il tycoon è stato protagonista di un doppio impeachment. Nel primo fu accusato di aver tentato di spingere il presidente ucraino Zelensky a lanciare una indagine contro Biden, suo rivale nelle elezioni del 2020; nel secondo impeachment fu accusato di aver incitato i suoi seguaci all’insurrezione a Capitol Hill mentendo sull’esito delle elezioni e dichiarandosi vincitore. Ed è stato il primo presidente ad avere ben due impeachment nella storia degli Usa.
Prima di Trump fu il turno di Bill Clinton, che mentì sotto giuramento sui suoi rapporti sessuali con la stagista della Casa Bianca Monica Lewinsky, e fu accusato di ostruzione di giustizia per aver tentato di tenerlo segreto. Sia Trump che Clinton, però, furono messi sotto impeachment dalla Camera ma assolti dal Senato, che non ha mai rimosso alcun presidente.
Primo della lista, invece, Richard Nixon che fu accusato di ostruzione della giustizia per aver ostacolato l’indagine sull’irruzione al Watergate, e per aver abusato dei suoi poteri presidenziali al fine di intimidire rivali politici e rifiutato di cooperare con le indagini della Camera. Si dimise prima che la Camera votasse sull’impeachment.